Fiori d'arancio, le nozze di Tania ed Elisa

La legge sulle unioni civili consentirà ad una coppia lesbica di veder riconosciuti pari diritti: Tania Valle, 34 anni spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Arezzo, vivono insieme da dieci anni

Tania Valle, 34 anni, spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Arezzo, insieme a Kira

Tania Valle, 34 anni, spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Arezzo, insieme a Kira

La Spezia, 18 giugno 2016 - Le bomboniere ci sono, il ristorante per il ricevimento anche. Mancano solo gli abiti delle spose; li acquisteranno ciascuna con un’amica, all’insaputa dell’altra. Non c’è cosa che non facciano o decidano assieme, ma per una volta Tania ed Elisa si separeranno per riunirsi, poi, nella gioia di un matrimonio speciale. Fidanzate da 10 anni, Tania Valle, 34 anni spezzina, ed Elisa Pasqui, 39 anni di Arezzo, sono una delle prime coppie lesbiche che potrà sposarsi in Italia. «Avrei sposato Tania dieci anni fa, se fosse stato possibile – dice Elisa –; non ho mai pensato di farlo all’estero perché per la legge italiana non sarebbe cambiato nulla. Ho creduto nella battaglia che ha portato alla legge Cirinnà». «Finalmente – aggiunge Tania – vediamo riconosciuti i nostri diritti. Aspettiamo che sia completato l’iter legislativo delle unioni civili: lo tiene d’occhio per noi l’assessore alle pari opportunità della Spezia, Patrizia Saccone, in prima linea per i nostri diritti». Il pensiero di entrambe corre a 7 anni fa, quando dopo un pauroso incidente finirono in ospedale.

Cosa avvenne?

Elisa: «Ci ricoverarono in due padiglioni diversi. Nessuna delle due aveva notizie dell’altra. Io sentivo ancora il peso del giudizio sociale sul mio orientamento sessuale ed ebbi remore anche a chiedere ai dottori le condizioni di Tania. Quando mi decisi, fu molto brutto: il medico mi spiegò che la legge sulla privacy lo obbligava dare notizie della mia fidanzata solo ai parenti. Insomma, io non ero niente per Tania. Niente, capito?».

L’unione civile ribalterà la situazione.

Tania: «Siamo una coppia che si ama esattamente come le altre coppie. Abbiamo comprato casa, aperto un mutuo assieme, lavoriamo e paghiamo le tasse. Siamo l’una il pilastro dell’altra, abbiamo costruito tutto assieme, mattone dopo mattone. E’ giusto che la società riconosca il nostro diritto di scelta».

Com’è nata la vostra storia d’amore?

Elisa: «Nel mio caso, dopo un lungo e doloroso percorso. Dodici anni fa, a due mesi dal matrimonio, ho lasciato il mio fidanzato. Conservo ancora le bomboniere. Stavamo insieme da 5 anni. Io sapevo di essere lesbica, ma l’educazione molto rigida dei miei genitori mi aveva impedito di vivere la mia sessualità. A scuola mi innamorai della mia professoressa, poi di altre donne, senza andare mai oltre. Il mio ex ha avuto la sensibilità di starmi accanto, quando lo lasciai. Mi sono scontrata con la mia famiglia. Non mi accettano tuttora. Con mia sorella ho ricostruito il rapporto da poco, ora manda suo figlio di dieci anni a dormire da noi, ma mia mamma...».

Tania: «Io non ho mai avuto problemi né a casa, né a Spezia. La verità che avevo dentro me stessa è sempre emersa, ho potuto aiutare Elisa a superare difficoltà e pregiudizi che aveva anche dentro di sé. Siamo andate a vivere subito insieme, a Castiglion Fiorentino, e abbiamo deciso di sposarci a Cortona, perché a Castiglione il sindaco ha dimostrato chiusura sulle unioni civili. I miei genitori adorano Elisa e ogni volta che veniamo a Spezia è una festa per mio papà Fulvio. Per non parlare di mia madre,Carmen Origlio: ha un negozio di parrucchiera e alle clienti parla di noi con orgoglio».

Avete mai pensato di avere un figlio?

Elisa: «Ci abbiamo provato due volte. Sono andata in Danimarca per fare l’inseminazione. Purtroppo è finita male».

Come avete scelto quale delle due avrebbe partorito?

Tania: «Io lavoro in un bar ristorante, assentarmi non è semplice. Elisa ha un lavoro più flessibile, in una azienda tessile di capi di alta moda. E poi, la vera mamma è lei, pulisce, lava, stira. Io sono un maschiaccio, però cucino! Intanto, ci godiamo la nostra piccola Kira, la cagnolina che adoriamo».

Al lavoro o nella vita quotidiana, vi è capitato di essere vittime di pregiudizi?

Tania: «Molto spesso. Io ho un aspetto mascolino e tante volte sono stata apostrofata in modi cattivi».

Elisa: «Una volta, nel bar in cui lavora,Tania è stata insultata da un ragazzo. Mi ha sorpreso l’intervento di un 80enne che si è battuto con me per difenderla. Gli anziani sono molto più sensibili e hanno maggiore apertura mentale rispetto a tanti giovani».

Elisa ricilerà le bomboniere del matrimonio saltato?

Entrambe: «No. Tutto nuovo di zecca per la nostra nuova vita insieme. La legge sulle unioni civili non cambia di una virgola l’intensità del nostro amore, ma ci fa finalmente sentire parte di una società dove siamo una coppia formata da due persone, punto e basta, a prescindere dai nostri gusti sessuali».

eleonora mancini