Non disse all’amante di avere l’Aids e la contagiò. Pentito, patteggia due anni di carcere

La donna scoprì di essere malata dopo una donazione di sangue

Analisi di laboratorio in una struttura ospedaliera (foto di repertorio)

Analisi di laboratorio in una struttura ospedaliera (foto di repertorio)

La Spezia, 1° luglio 2015 - Si conobbero, nella tarda prinavera del 2009, ai margini di campo sportivo, dove lei accompagnava la figlia a svolgere lezioni di ginnastica e lui era impegnato ad allenare un team di atleti. L’uomo, sposato con figlia; la donna separata da tempo e con il desiderio di rifarsi una vita affettiva. Quel giovane fisicamente prestante la attraeva. Lo stesso dicasi lei per lui. Iniziò la relazione clandestina, in un crescendo di promesse reciproche a mettersi insieme, un domani, alla luce del sole. I rapporti sessuali cementarono il rapporto.

FINO a quando lei, un brutto giorno, donatrice storica di sangue, ricevette una telefonata dalla segreteria dell’Avis: «Abbiamo, come sempre facciamo, sottoposto il suo sangue al test di sieropositività al virus hiv; dobbiamo comunicare che lei ha contratto l’infezione». Era l’inizio dell’autunno del 2009. E gli unici rapporti sessuali avuti nei mesi precedenti era quelli con l’amante sportivo. Che affrontò a muso duro. Era del resto lui l’unico indiziato per la trasmissione dell’infezione.L’Ucrollo. E ammise: «Sì, è vero... mi spiace non avertelo detto, scusami...». Ma ormai il virus aveva fatto il suo corso. Risultato: fine della relazione, via alle carte bollate. Compresa la denuncia alla procura della Repubblica. L’inchiesta, coordinata dal pm Tiziana Lottini, ha fatto il suo corso. Ieri è arrivata all’epilogo dell’udienza preliminare. Lui, imputato, non si è presentato in aula, affidando al suo legale, l’avvocato Pennacchi il mandato di alzare bandiera bianca e chiedere il patteggiamento della pena, manifestando il proposito di risarcire l’ex compagna per la malattia inflittale, ma quando le risorse finanziarie glielo permetteranno:ora sono tempi duri.

A DISPOSIZIONE, per ora, settecento euro. Briciole rispetto al danno inferto. Ha eccepito l’avvocato Daniele Caprara, che ha chiesto e ottenuto la costituzione di parte civile della donna. Sul punto la lite continuerà in tribunale, in sede civile. In essa fara testo il provvedimento col quale si è chiusa la vicenda penale, nella quale l’uomo era imputato di lesioni gravi: il patteggiamento della pena a due anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale e la non menzione. Il pubblico ministero ha dato l’assenso alle richieste dell’avvocato. E il giudice dell’udienza preliminare Mario De Bellis ha emesso la sentenza, conseguenza della volontà dell’imputato di chiudere subito i conti conla giustizia penale.