Nei guai il comandante dei pompieri: al night con l’auto di servizio

Il capo provinciale dei vigili del fuoco rinviato a giudizio

IMPUTATO Scatta l’accusa di peculato nei confronti di Gaspare Fundarò, dal marzo 2011 insediato alla guida del Comandio dei vigili del fuoco della Spezia

IMPUTATO Scatta l’accusa di peculato nei confronti di Gaspare Fundarò, dal marzo 2011 insediato alla guida del Comandio dei vigili del fuoco della Spezia

La Spezia, 18 febbraio 2015 - LONTANO mille chilometri dalla casa di famiglia, fruitore dell’alloggio di servizio nella caserma, il comandante dei vigili del fuoco della Spezia - tra l’agosto del 2011 e il maggio 2013 - era assiduo frequentatore di un night posto al confine fra la nostra provincia e quella di Massa Carrara. Questione di desideri e pulsazioni: coltivare nuove amicizie, ritemprarsi dalle fatiche del comando, divertirsi tra il tourbillon di luci psichedeliche, ballerine di lap dance e quattro salti in pista in allegra compagnia, quella di giovani straniere, in particolare una che tempestava di telefonate: 2000, quelle effettuate dal settembre del 2012 al luglio 2013. Dove sta il problema? Nell’effetto indotto: un processo per peculato. Sì, perchè, secondo l’accusa, raggiungeva il locale notturno con l’auto di servizio e effettuava le chiamate personali con il cellulare che aveva in dotazione per motivi di lavoro, scaricando il costo nelle casse dell’amministrazione. Per il reato di peculato ieri è stato rinviato a giudizio Gaspare Fundarò, 63 anni, originario di Catania, dal marzo 2011 insediato al Comando dei vigili del fuoco della Spezia. Lo ha deciso il gup Diana Perazzo, su richiesta del pm Tiziana Lottini che ha tirato le fila dell’indagine svolta dai poliziotti del Commissariato di Carrara. L’innesco fu casuale. Frutto dell’interrogativo che, il 12 aprile del 2013, si posero i poliziotti impegnati in un sopralluogo nei pressi della discoteca-night: che ci fa alle 3 di notte un’Alfa 156 con targa dei vigili del fuoco nel parcheggio del locale? Hanno voluto vederci chiaro. E, col passa parola, sono risaliti a Gaspare Fundarò, che si è giustificato: «Sono impegnato in un servizio...». Ma, forse, non è stato credibile. Di sicuro qualche giorno dopo, in un altro sopralluogo, è ricomparsa l’auto di servizio. E i poliziotti hanno maturato dei sospetti. Al punto, un’altra sera, di ’marcare’ stretto l’auto dopo l’uscita dal casello di Carrara. Fundarò si accorse di essere seguito e deviò su una strada secondaria, facendo perdere le sue tracce. Per i poliziotti la circostanza fu assunta a ’status’ di indizio dell’uso proibito della vettura. E segnalarono il sospetto alla Procura della Repubblica della Spezia. Aperto il fascicolo per peculato, il pm Lottini ha inteso allargare l’orizzonte dell’indagine alla ricostruzione dei viaggi dell’Alfa 156 nella tratta dell’A12 Spezia-Carrara e dell’uso del cellulare di servizio. Di qui l’ordine di acquisizone dei tabulati telepass e telefonici. Sopresa: 335 i viaggi effettuati dall’agosto del 2011 al maggio del 2013. Costo complessivo del pedaggio: 993 euro, costo del carburante: 986 euro. L’ammontare del primo peculato contestato. C’è poi quello per l’uso del cellulare, senza preventiva digitazione del 4146 per l’abbedito personale: 2000 telefonate, dal settembre 2012 al lulio 2013, ad un solito numero, quello di una ragazza marocchina che lavorava nel locale, 70 ad altre giovani donne straniere e 986 ai familiari: un costo, per l’amministrazione, di 1.023 euro. La procura della Corte dei Conti ha avviato un procedimento parallelo per danno erariale. L’amministrazione del Ministero dell’Interno un procedimento disciplinare. Ieri il rinvio a giudizio. Udienza fissata il 13 maggio.

Corrado Ricci