Mercoledì 24 Aprile 2024

Navi, i fumi diventano sorvegliati speciali: task force per i controlli ai combustibili

Campionamenti della Capitaneria, analisi della Dogana

La Spezia, 20 gennaio 2015 - L’ANSIA continua ad accompagnare la crescita del traffico crocieristico: quei condomini galleggianti che abbisognano di energia elettrica nella misura pari quasi ad un quartiere cittadino costituiscono una nuova fonte di inquinamento nella città già sofferente da un punto di vista ambientale. Di qui le richieste di marcare strette le emissioni, a partire dalla loro «base» combustibile. Finora, in atmosfera, ci hanno pensato le centraline dell’Arpal, senza rilevare scostamenti significativi e perseguibili. E’ imminente, però, l’ingresso in campo una task force della Capitaneria di Porto per le verifiche di laboratorio sull’uso del combustibile a bordo. Ciò usufruendo dei laboratori dell’Agenzia delle Dogane e delle risorse, per le analisi, messe in campo dell’Autorità portuale. Di tutti i combustibili usato la nave deve essere in grado di dimostrare la provenienza e la qualità attraverso le cosiddette Bunker delivery notes. Ed è su quelle che si è concentrato finora l’orizzonte dei controlli effettuati dalla Capitaneria.

Il bilancio finora?

«Durante gli accertamenti effettuati nel corso dell’anno (49 ispezioni su navi battenti bandiera estera ed oltre 50 navi nazionali), è stato verificato ed accertato che le navi, non solo rispondevano tecnicamente a quanto imposto dalle convenzioni e norme applicabili, ma che hanno sempre impiegato i previsti combustibili», spiega il comandante della Capitaneria Enrico Castioni

Cioè?

«In ossequio alle previsioni normative imposte dal legislatore comunitario, le navi che ormeggiano nei porti nazionali, sono tenute a cambiare, nel più breve tempo possibile, il combustibile usato utilizzando per l’alimentazione dei generatori di bordo il gasolio marino ossia un combustibile avente una percentuale di zolfo inferiore allo 0,1% in massa. Di questa procedura di cambiamento, viene fornita evidenza documentale attraverso una dichiarazione del comandante della nave, che attesta quanto già dichiarato e trascritto nei pertinenti registri di bordo che sono oggetto di appropriato controllo e verifica durante le ispezioni a bordo».

E ora?

«Scattano i campionamenti veri e propri a bordo con prelievo di combustibile da destinare ai laboratori. L’operazione passerà per i laboratori dell’Agenzia delle Dogane nell’ambito dell’accordo a tre nel quale la Capitaneria mette gli uomini per effettuare i campionamenti, la dogana i laboratori e l’autorità portuale le risorse per effettuare le analisi».

I criteri di controllo?

«Il primo sarà quello della presenza o meno nella lista nera delle navi da sottoporre ai controlli sulla sicurezza nell’ambito del sistema Port State Control. Poi faranno da innesco le eventuali segnalazioni che giungeranno da porti precedentemente scalati. In ogni caso saranno effettuati accertamenti a campione tesi, nell’ambito dell’anno, a sottoporre a controllo tutte le navi che scalano il porto. Ovvio che in caso di emissioni anomale a vista o su segnalazione dei cittadini attiveremo controlli immediati».