Quel tenero e struggente abbraccio: la grande famiglia della ‘Libeccio’

La nave alla base dopo sei mesi di missione nel Corno d’Africa / GUARDA LE IMMAGINI

L'arrivo alla base

L'arrivo alla base

La Spezia, 6 novembre 2016 - Alessandra ha aspettato Carmine Luzzi giorno e notte dal 4 maggio. «Mi mancava la sua voce, il suo sguardo...» dice. Alessandra mentre accarezza i capelli della bambina racconta con un filo di voce «le preoccupazioni, la paura di accendere la televisione, perché non si sa mai, con tutto quello che si sente». Confessa le sue emozioni mentre guarda la nave Libeccio a pochi metri da terra. Serena Martino e Lara Martino anche scrutano l’unità militare che, suonando la sirena, fa rotta verso la base navale. Aspettano la sorella Chiara che lavora a bordo nelle telecomunicazioni. «Ci siamo sentite tutti i giorni ma la mancanza è tanta». La nave è sempre più vicina. «Amore» si lascia andare con le lacrime che si appiccicano al viso Laura. Fazzoletti al vento, striscioni di ‘bentornati’, palloncini colorati. L’attesa è struggente.

E’ partita il 4 maggio Nave Libeccio e ieri è rientrata dopo sei mesi di operazioni nel Corno d’Africa. Si tratta di un’operazione molto impegnativa che si estende su un’area superiore alla superficie di tutta l’Europa. Sara Sciolla, aspetta David, ha in borsa un dolce, è il regalo degli otto anni di fidanzamento. «Non vedo l’ora di riabbracciarlo» sorride. Anche Ilaria Lagomarsini aspetta il suo fidanzato Mattia, un motorista all’interno di Libaccio.

«Da mesi conto i giorni che mi separano da lui» allarga le braccia senza riuscire a staccare lo sguardo dalla nave sempre più vicina. Luigia Lazzari preferisce l’effetto sorpresa: «Non sa che siamo qui» sorride e tiene in braccio il bimbo. «Papà- papà» urla a squarciagola. Maria Antonietta Guastella è una mamma. E non c’è bisogno di chiederglielo. Lo si capisce e basta, dallo sguardo, dall’espressione: «Sono stati mesi di preoccupazione. Era lontano – dice –, solo, non sai mai quello che può succedere». Ma ora l’attesa è finita. E Giuseppe è già tra le braccia della famiglia.