Un intervento dei carabinieri
La Spezia, 3 novembre 2014 - PER 30 ORE è rimasto legato, mani e piedi, al letto, immobilizzato da decine e decine di giri di nastro adesivo attorno a polsi e caviglie. Gli è stata risparmiata la bocca. Perché, pur con tutto il fiato che aveva in corpo, non sarebbe riuscito con la voce a farsi sentire dai vicini più prossimi, a 80 metri di distanza.
Un’esperienza drammatica quella vissuta da un anziano di 78 anni, D. C., ex muratore originario di Volterra, nella sua abitazione di via Falcinello a Sarzana, dove risiede dagli anni Sessanta e dove vive da solo. Sequestrato a scopo di rapina.«Speravo che arrivassi, pensavo di non farcela. Liberami, non ce la faccio più..».
Sono state le prime parole sillabate al fratello che alle 11 di mattina di sabato – dopo aver bussato invano alla porta e averla aperta con la chiave nella sua disponibilità – lo ha trovato legato al letto, sotto choc. Solo escoriazioni a mani e polsi. Ma un grande paura, scioltasi all’arrivo del familiare, col quale aveva in programma di pranzare. Salvifico si è rivelato quell’appuntamento. Un lungo abbraccio fra loro e pranzo rimandato a data da destinarsi. L’anziano, infatti, è stato ricoverato in osservazione all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Prima è stato ascoltato dai carabinieri. E ha raccontato: «Era da poco passata la mezzanotte. Stavo dormendo. Improvvisamente sono stato svegliato da una voce minacciosa: ‘Non reagire che rischi grosso’. E in un batter d’occhio sono stato legato al letto».
HANNO agito in due, col volto coperto da passamontagna. Sono entrati forzando la finestra posta ad un metro di altezza sul retro dell’abitazione. Immobilizzato l’anziano, hanno messo a soqquadro la casa. Hanno rovistato nei cassetti di vari armadi. Ma il bottino è stato magro: poche centinaia di euro o poco più. Per quelli l’ex muratore ha rischiato il coccolone. Corrado Ricci Laura Provitina