Legata e imbavagliata, è mistero. "Un commando per intimidirmi"

La denuncia dell’ex testimone di giustizia e vittima di stalker

Roberta Castaldo

Roberta Castaldo

Lerici, 24 agosto 2015 -  UNA BANCONOTA da 100 euro appoggiata sul bancone della cucina rimasta al suo posto. Un orologio, collane e monili di varia fattura, contenuti in un sacchetto trasparente, visti e lasciati dov’erano. Tutto questo nonostante il modesto bilocale, incuneato nel centro storico di Lerici, in via Fornava , sia stato messo a soqquadro e chi lo occupa, una donna di 43 anni - Roberta Castaldo, di origine napoletane, sarta di professione - sia stata legata mani e piedi e imbavagliata. Da chi? E perché? Un giallo in piena regola quello sul quale sta indagando la Polizia di Stato dopo l’allarme ricevuto, attorno alla mezzanotte di lunedì scorso, dagli operatori del 118 entrati nell’abitazione su richiesta di una vicina di casa della «sequestrata» che, legata, era riuscita, strusciando sul pavimento, a raggiungere la finestra e mostrarsi, col laccio stretto sulla bocca, innescando così l’allarme.

I sanitari, intervenuti insieme ai militi della Pa, hanno pensato subito a sciogliere i nodi, a far respirare la donna al pieno delle funzionalità. Nessuna lacerazione di rilievo sulla pelle, segno che la stretta - effettuata con panni bagnati - non era stata forte. Poi il suo drammatico racconto, preso a verbale: «Due uomini hanno sfondato la porta di casa. Uno era armato. Con la pistola mi ha intimato di non parlare. Parlavano italiano ma l’accento era dell’est. Mi hanno subito detto che non volevami farmi del male. Facci vedere dove tieni le tue cose...E’ stata la richiesta perentoria.. Ho indicato dove conservavo le mie carte e la cassetta nella quale avevo riposto alcuni monili e 200 euro. E hanno iniziato a rovistare... lo hanno fatto per mezz’ora... Poi si sono dileguati e io, contorcendomi, sono riuscita a raggiungere la finestra e a dare l’allarme».

Un’incursione a scopo di rapina? Di sicuro, se sì, si è trattato di banditi anomali, distratti: non hanno visto la banconota da 100 euro e il sacchetto con i monili. Unico oggetto sparito, allo stato della ricostruzione, la cassetta. «Credo che cercassero dell’altro, forse qualche documento...Ma non li ho ancora controllati...», ha detto ieri, contattata. Che documenti? «Non lo so...ma ho paura... Se volevano intimidirmi, ci sono riusciti...Hanno studiato bene il momento in cui entrare in azione: nel palazzo erano assenti gli altri condomini». Riaffiorano così alcune sue vecchie e nuove storiche e i connessi rapporti che, per queste, ha avuto con giustizia: dieci anni fa come testimone sottoposta ad un programma di protezione, nell’ambito di un inchiesta per un omicidio di camorra a Napoli e, nello stesso periodo, come parte lesa in un processo per violenza sessuale, ad opera di un camorrista, poi condannato e morto in carcere. C’è poi pendente un procedimento nel quale figura come vittima di stalking per fatti avvenuti a Lerici. Anche questi aspetti sono al vaglio della Polizia, insieme ad un episodio avvenuto quale ora prima dell’incursione furtiva: strani movimenti sotto casa denunciati ai carabinieri, che sono intervenuti a rasserenare gli animi del vicinato. Tutte le piste investigative sono aperte.