Le pignorano una quota di pensione perché... dava da mangiare ai piccioni

La vicina di casa infettata dai volatili ottiene il risarcimento del danno

Ornella Orsucci al più recente processo in tribunale

Ornella Orsucci al più recente processo in tribunale

La Spezia, 10 dicembre 2015 - I SOLDI per acquistare i mangimi per i piccioni li spende sempre volentieri: loro restano al centro delle sue premure, nella terrazza-mangiatoia di casa, nel quartiere Umbertino e anche percorrendo le vie della città, con sacchi di granaglie e pane al seguito. Diversamente, Ornella Orsucci, 65 anni, non ha ritenuto di adempiere all’obbligo giudiziario del risarcimento del danno a favore della vicina di casa che l’aveva trascinata alla Spezia per l’infezione da volatili patita.

RISULTATO: quest’ultima ha dovuto promuovere un’altra azione giudiziaria, il pignoramento di un quinto della pensione della condannata al risarcimento del danno, fissato, in sede processuale, dal giudice monocratico Alessandro Ranaldi in 7mila euro. L’iniziativa di recupero a rate, col quinto della pensione presso l’Inps, è stata azionata dall’avvocato Sergio Busoni che ha assistito la parte civile del processo conclusosi due anni fa. All’epoca le vennero inflitti tre mesi di reclusione per lesioni; fu anche condannata al pagamento di una provvisionale di 7mila euro a titolo di risarcimento danni, immediatamente esecutiva, con facoltà, da parte della parte civile, di promuovere una causa civile per maggior danno. Ciò non è avvenuto; ma un’altra denuncia per lesioni è stata promossa da parte del marito della donna, anche lui punto da un parassita del piccione.

INTANTO, l’avvocato difensore della Orsucci, Deborah Cianfanelli, ha promosso appello alla più recente sentenza di condanna a otto mesi di reclusione inflitta alla pasionaria dei piccioni per resistenza e violenza a pubblico ufficio: secondo l’accusa, il 13 dicembre del 2013. tentò di investire due vigili urbani che, mentre stava distribuendo il mangime nel quale quartiere Umbertino la fermarono. Una mossa d’impeto. «Non era apparsa aggressiva» avevano detto gli stessi vigili, ravvisandole l’indole comunque pacifica della donna, rea di amare un po’ troppo i piccioni e di non rispettare le ordinanze sindacali per la distribuzione del cibo a tutela del decoro di strade e piazze.

Corrado Ricci