La rivoluzione digitale parte da Spezia

Paolo Barberis è il consigliere all’innovazione per Palazzo Chigi

Barberis

Barberis

La Spezia, 15 luglio 2015

Sarà lo spezzino Paolo Barberis la testa pensante e il motore della rivoluzione digitale del nostro Paese. Nominato da Matteo Renzi consigliere all’innovazione per Palazzo Chigi, un ruolo determinate e che risponderà direttamente allo stesso premier, Barberis avrà il compito di disegnare l’architettura concettuale e le linee guida operative del processo di innovazione che farà sì che l’economia digitale conti per il 5% del Pil e che contribuirà in modo strutturale alla riforma della Pubblica Amministrazione. Sburocratizzazione e semplificazione, lotta ai monopoli e alle grandi concentrazioni, creazione di un sistema di servizi digitali in cui il cittadino e le imprese siano il terminale dei processi, invertendo il rapporto tra strutture pubbliche e società civile e produttiva, dalla sudditanza passiva a una nuova cittadinanza attiva. In pratica, avere accesso a documenti, da un permesso edile a una cartella clinica, eseguire pagamenti, sarà facile e con pochi passaggi, da pc e, soprattutto, da telefonino. Una rivoluzione, non tanto tecnologica, perché oggi web e applicazioni open source consentono questo e altro; ma culturale, sociale ed economica, un approccio completamente nuovo nella gestione della cosa pubblica e nella responsabilità attiva dei cittadini. Un sistema organico, con l’utente al centro, in cui tutto sarà on line, nel segno della trasparenza e dell’efficienza, senza però perdere riservatezza e sicurezza. Una sfida ambiziosa? Sicuramente, e molto difficile; progetto che dovrà declinare tempi e modi in un mix di visione del futuro e concretezza cui siamo poco abituati, basti pensare ai fallimenti della tecnologia pesante vecchia maniera, quella dell’informatica farraginosa e chiusa, che ha trasformato l’E-Governamenti in terreno di caccia per appalti pubblici. Se c’è una persona che può immaginare e organizzare questo scenario è proprio Paolo Barberis. 47 anni, fondatore della prima grande net company indipendente italiana, Dada, capace di consolidarsi come gruppo internazionale, fondatore di Isoc, (Internet society) e dell’Internet advertising Bureau, già nel team di restart Italia e fra i fondatori di Italia startup, founder di Nana Bianca, acceleratore di start up digitali. Visionario e pragmatico, grandi personalità e doti organizzative. Con Renzi ha un rapporto che dura da anni: Dada era azienda internazionale, ma con salde radici fiorentine, il premier lo stima tantissimo, stima peraltro ricambiata. Vuoi vedere che, oltre l’era digitale, sta iniziando quella della meritocrazia? 

Marco Ursano