L’Asl sequestra rane fuori legge per il consumo alimentare

Via al ritiro dal mercato nazionale

Analisi in laboratorio

Analisi in laboratorio

La Spezia, 20 novembre 2014  - PARTE da un accertamento degli ispettori della Sicurezza alimentare dell’Asl 5 l’attivazione del ’sistema rapido’ di ritiro da tutto il territorio nazionale di una partita di cosce di rana fuori legge. Un’azione cautelare in applicazione delle norme a tutela della salute dei consumatori.

Questa ha preso le mosse dall’esito delle analisi specialistiche di laboratorio sul prodotto campionato e sequestrato alla Spezia, in un deposito all’ingrosso, dai tecnici della prevenzione del servizio diretto dal dottor Mino Orlandi. Le cosce di rana – giunte da uno stabilimento dell’Emilia Romagna, provenienti da uno stabilimento autorizzato situato in Olanda - erano sprovviste delle indicazioni obbligatorie dell’avvenuto trattamento con radiazioni ionizzanti, che devono comparire in etichetta, trattamento emerso dalle analisi.

"Questo - spiega il direttore Orlandi - consiste nell’esporre i cibi all’azione diretta di radiazioni elettromagnetiche o particelle sub-atomiche quali raggi gamma e raggi beta al fine di assicurarne una vita commerciale più lunga riducendo la carica microbica dei patogeni e alteranti. Tali metodologie di trattamento sebbene non molto diffuse, se correttamente effettuate non alterano le caratteristiche organolettiche degli alimenti e non inducono alterazioni significative della loro composizione tali da generare situazioni di pericolo per la salute del consumatore. Tuttavia, l’Unione Europea, al fine di uniformare l’impiego dei trattamenti sopramenzionati sul territorio comunitario, ha emanato due Direttive 1999/2/CE e 1999/3/ CE le quali, permettono ad ogni Stato Membro di mantenere, le autorizzazioni nazionali vigenti, fissano le finalità e le condizioni di trattamento, le possibili sorgenti di radiazioni, le dosi massime consentite ed i requisiti igienici dei prodotti alimentari da trattare, inoltre stabiliscono che il trattamento possa avvenire solo in impianti autorizzati e solo per determinati alimenti".

Di qui il sequestro. La legge italiana è tra le più cautelative in materia, limitando l’uso delle radiazioni ionizzanti al trattamento di erbe aromatiche essiccate, spezie ed condimenti vegetali nonché patate, aglio e cipolle a scopo antigerminativo.

Corrado Ricci