Incinta, muore cadendo dal settimo piano

La tragedia ieri pomeriggio: indagini per chiarire la dinamica dell’incidente

La Pubblica Assistenza di La Spezia e la polizia sul luogo della tragedia

La Pubblica Assistenza di La Spezia e la polizia sul luogo della tragedia

La Spezia, 22 aprile 2015 -  UNA TRAGEDIA enorme, di quelle che tolgono il fiato anche ai cronisti più navigati. Una doppia morte: quella di una giovane mamma, solo 34 anni, e della creatura che portava in grembo. La donna era al nono mese di gravidanza, prossima oramai a diventare madre. Cosa sia accaduto in un palazzo nel centro di Spezia non è dato sapere. Gli interrogativi, i «perché», i dubbi, i «si sarebbe potuto evitare?» si accavallano con forza l’uno sull’altro, naufragando però in un silenzio assordante, in un’assenza totale di risposte. Perché è successo? Soprattutto cosa è successo? Una disgrazia? Un atto cercato? L’unica cosa che rimane è la fotografia di un giovedì pomeriggio dal sapore settembrino, dove in una strada spezzina, defilata dal caos del pieno centro, c’è un corpo steso a terra, coperto misericordiosamente da un telo verde per nasconderlo agli occhi dei curiosi e anche per evitare che quella triste immagine rimanga impressa nelle menti dei passanti e dei vicini di casa della giovane affacciati alle finestre. La donna abitava infatti al primo piano di quella palazzina alta venticinque metri vicina all’ospedale. Gli inquilini scuotono la testa, molti non la conoscevano neanche, tanto che in un primo momento si era sparsa la voce che quel corpo fosse di una straniera. Un appartamento in ordine, quello della 34enne, niente era fuori posto, addirittura gli allacci elettrici erano staccati; pare infatti che la ragazza non vivesse in quello stabile, ma avesse solo la residenza. Gli inquirenti hanno cercato ogni indizio possibile immaginabile, lo hanno setacciato palmo a palmo; ma ciò che resta di lei è solo una borsetta scura, con all’interno un portachiavi a orsacchiotto, un telefonino e le chiavi di un’auto. Tutto qui. Né una lettere, ne un referto medico che facesse presagire a qualche ‘male oscuro dell’animo’. Tutto terribilmente, e apparentemente, normale. Per questo motivo è stata disposta l’autopsia sul corpo della giovane mamma e aperte le indagini da parte della magistratura. Sul posto la Pubblica assistenza di Spezia, i carabinieri, la polizia e la scientifica che nel pomeriggio inoltrato si sono imbattuti in un’altro momento drammatico: l’arrivo sul posto del compagno della ragazza, padre del bimbo. Travolto dalla disperazione ha urlato di volersi uccidere ed è stato bloccato da agenti e sanitari.

Serena Valecchi