"Truffa e falso": otto denunce per i lavori post alluvione

L'inchiesta della procura vuole fare luce sul caso

L'alluvione di Brugnato

L'alluvione di Brugnato

Brugnato (La Spezia), 27 novembre 2015 - Carte false per attestare la rottura di una tubatura mai esistita, nel tentativo di indurre la Regione Liguria a rilasciare il finanziamento per costruirla in somma urgenza. E poi, opere pubbliche da realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione che sarebbero state effettuate solo a metà, creando un danno al Comune e un vantaggio al privato. A Brugnato torna in azione la Procura. Otto le persone indagate per falsità ideologica e materiale, tentata truffa e truffa in concorso, e due sequestri per equivalente del valore complessivo di 50mila euro, nell’ambito dell’inchiesta sui lavori alla fognatura di via San Lazzaro.

Nel mirino della magistratura sono finiti il sindaco di Brugnato Claudio Galante, il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Alberto Piaggi, il geometra Valter Zanuzzi, l’imprenditore Marco Chiappari, gli architetti Enzo Tonelli e Andrea Schiffini, e i titolari di Autoservice, la nota concessionaria di auto nuove e usate, Roberto Dittamo e Massimo Ciocconi. Il blitz di Carabinieri e Finanza è scattato ieri mattina, coordinato dal sostituto procuratore Luca Monteverde, a conclusione di una lunga indagine che ha visto in prima linea gli uomini dell’Arma della caserma di Borghetto Vara e i colleghi finanzieri del Nucleo mobile del comando provinciale. Secondo gli inquirenti, il sindaco Galante, il funzionario comunale Alberto Piaggi e il direttore dei lavori Valter Zanuzzi avrebbero realizzato falsa documentazione per certificare la rottura, a seguito dell’alluvione, della rete fognaria nel tratto che unisce via San Lazzaro a piazza Platani. Tratto che, secondo gli investigatori, di fatto non sarebbe stato neppure esistente prima del 25 ottobre 2011, ma realizzato solo successivamente con fondi assegnati dalla Regione in regime di somma urgenza.

I tre, in concorso con l’imprenditore Marco Chiappari, sono accusati anche di tentata truffa ai danni della Regione, poiché avrebbero inviato gli atti falsificati a Genova nel tentativo di ottenere un finanziamento dei lavori (stimati inizialmente in 115mila euro, e poi aumentati a 180mila), con tanto di fattura, a favore della ditta appaltatrice, per opere diverse da quelle effettuate. Una truffa che, se riuscita (la Regione già nell’aprile 2013 aveva ufficializzato l’assegnazione del contributo), avrebbe prodotto un danno erariale di oltre 40mila euro. Ma c’è di più.

Carabinieri e finanzieri hanno scoperto una truffa nell’ambito di alcuni lavori che la concessionaria Autoservice avrebbe dovuto realizzare a scomputo degli oneri di urbanizzazione legati all’ampliamento della propria attività. Nel mirino, il ripristino della stazione di pompaggio delle acque nere, danneggiata dall’alluvione.

La società, che avrebbe dovuto realizzare opere per 46.188 euro, in realtà ne avrebbe spesi solo 20.808 grazie a un giro di stime al rialzo sul costo dei lavori. Nel mirino, in questo caso, il geometra Valter Zanuzzi e gli architetti Enzo Tonelli e Andrea Schiffini (che avrebbero ’gonfiato’ i prezzi del progetto), il funzionario comunale Alberto Piaggi (che avrebbe dovuto vigilare sui prezzi applicati dai professionisti) e i due titolari della concessionaria, Dittamo e Ciocconi, che avrebbero dovuto affidare la progettazione dei lavori e la loro esecuzione attraverso gara, in quanto opera pubblica a scomputo degli oneri. Un danno economico che ha spinto Monteverde a chiedere e ottenere dal gip Diana Brusacà un sequestro per equivalente di beni patrimoniali per 50mila euro, equamente divisi tra il responsabile comunale Piaggi e la concessionaria, per la quale il pm ha riconosciuto una responsabilità amministrativa.