Il questore Grillo: "Spezia è una città sicura, ma tanti minori bevono troppo"

La Polizia di Stato festeggia il 164° anniversario della sua fondazione

Il questore della Spezia Vittorino Grillo

Il questore della Spezia Vittorino Grillo

La Spezia, 25 maggio 2016 - Vittorino Grillo, lei ha lavorato a lungo alla Spezia e dopo l’esperienza come questore di Savona è tornato in provincia a capo della questura. Senza tanti giri di parole, possiamo dire che La Spezia è una città sicura?

«Sì. È evidente che quando succedono fatti di cronaca come le due recenti rapine in piazza Brin e in via Del Prione si alza l’allarme sociale, ma posso assicurare che negli ultimi dodici mesi c’è stato un notevole calo dei reati in città. Almeno il dieci per cento di reati in meno».

Quindi, è più una questione di percezione della sicurezza?

«La diminuzione dei reati non porta automaticamente alla crescita della sensazione di sicurezza nei cittadini. Lavoriamo molto su questo aspetto, che è fondamentale».

Cosa fate?

«Innanzitutto abbiamo aumentato gli uomini in strada. La presenza non funge soltanto da deterrente, è anche vissuta con un senso di protezione dalle persone. Poi stiamo fra la gente. Parliamo, ascoltiamo».

Tornando alla rapina in gioielleria, novità nelle indagini?

«È caccia all’uomo. Abbiamo la foto del responsabile e la squadra mobile sta lavorando per cercare di identificarlo. Non vive in città e questo complica le indagini».

E influenza la percezione di sicurezza...

«È evidente che la risposta, quando si tratta di indagini, non è quasi mai immediata. Serve il tempo per le perquisizioni, le intercettazioni, i controlli dei tabulati, le verifiche degli alibi, gli approfondimenti investigativi. La risposta non può arrivare subito, ma le assicuro che arriva quasi sempre».

Parlerebbe di percezione della sicurezza anche per i borseggi alle 5 Terre o, in questo caso, l’allarme è reale?

«Il fenomeno è esploso due anni fa e oggi grazie ai controlli della polizia ferroviaria, degli stessi uomini delle Ferrovie dello Stato e alla presenza dei carabinieri che in quella zona hanno presidi fissi sono state denunciate tante ragazze. Per loro ho firmato tanti fogli di via».

Provvedimenti che però non sembrano dissuaderle...

«È vero, ma ogni volta che vengono trovate in quelle stazioni vengono denunciate per violazione dell’obbligo e, alla fine, anche le denunce si sommano...».

La presenza delle forze dell’ordine ha dato una brusca frenata ai furti a Fossitermi, ma i cittadini hanno dovuto alzare la voce per ottenere costanti controlli...

«In realtà noi ci siamo mossi subito. Abbiamo stretto una collaborazione operativa con i carabinieri: chi riceveva una segnalazione di furto la comunica immediatamente all’altro con il risultato che i compiti venivano divisi subito fra chi andava sul posto e chi perlustrava il territorio. I risultati si sono visti. Fra l’altro abbiamo messo in pratica il protocollo ‘Mille occhi sulla città’ che coinvolge gli istituti di vigilanza. Anche le guardie giurate, che percorrono le strade soprattutto di notte, segnalano movimenti sospetti. E ci danno una grande mano».

Non basterebbe installare più telecamere di video sorveglianza?

«Ci stiamo lavorando. Sono fondamentali per ogni tipo di indagine.La gioielleria della rapina di pochi giorni fa non aveva telecamere. Siamo riusciti a isolare il volto del rapinatore grazie alle immagini di altri ‘occhi’ posizionati in strada. Le telecamere ci sono, ma non sono molte. Alcune le abbiamo riposizionate e ne abbiamo richieste altre».

L’apertura della moschea crea preoccupazione per l’ordine e la sicurezza pubblica?

«Assolutamente no. Anzi, dovrebbe favorire l’integrazione. E’ un luogo aperto a tutti. Se sta pensando, visti i fatti di cronaca avvenuti in tutta Europa, a preoccupazioni, come dire, di respiro più ampio, non ce ne sono. Il che non significa che abbassiamo la guardia. Svolgiamo una buona attività di intelligence».

La movida estiva che sta per cominciare la preoccupa?

«No. I giovani devono divertirsi ed è meglio che stiano in città. E’ già pronta l’ordinanza che vieta la vendita di bevande alcoliche in piena notte. Ciò che mi preoccupa è l’abuso di alcol, soprattutto dei minorenni. Su di loro bisogna svolgere un lavoro educativo importante. E useremo il pugno duro nei confronti degli esercenti che somministrano alcolici ai minori».