Sorpresa durante la perquisizione: il figlio spaccia, il padre ruba il gas

Piante di marijuana e contatore manomesso: dipendente Acam nei guai

Piante di marijuana (foto archivio)

Piante di marijuana (foto archivio)

La Spezia, 10 agosto 2014  - UNA SEMPLICE perquisizione domiciliare da parte della Mobile della Spezia, guidata del dirigente Gerolamo Ascione, ha permesso di scoprire non solo una vera e propria piantagione di marijuana, ma anche un furto di gas da parte di un dipendente di Acam. E padre e figlio delle Pianazze sono, così, finiti nei guai. Il giovane, di 28 anni, è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio di un’ingente quantità di droga, nello specifico si era prodigato nella “cura” di due rigorose piante di canapa indiana, e nella sua camera sono stati rinvenuti oltre 66 grammi di infiorescenze pronte all’uso, 17 semi di marijuana e 19 cristalli di acidi, oltre alla strumentazione necessaria per la composizione delle dosi. Fatto però sorprendente, ciò che i poliziotti hanno notato nell’abitazione durante la perquisizione: il contatore del gas era stato manomesso, circostanza questa che ha fatto insospettire gli agenti. Dai controlli è poi emerso che il padre del giovane, 54enne, dipendente dell’azienda, da qualche anno usufruiva del gas “gratuitamente”, ossia senza alcuna contabilizzazione, proprio perché, sapendo dove metter mano, aveva “bloccato” il contatore che, in pratica, segnava pochissimi metri cubi di consumo. É stato così denunciato per furto e danno aggravato nei confronti della società. La quale, in una nota, tiene a precisare: «Acam Gas Spa ha proceduto alla sospensione a titolo cautelativo del proprio dipendente denunciato, nel contempo ha intrapreso l’iter interno per l’avvio del procedimento disciplinare finalizzato all’accertamento dei fatti e ai provvedimenti conseguenti».