Fognature? Non per tutti

La rete non copre 15mila spezzini. E altri diecimila non si sono mai allacciati

Alla Spezia mancano le fogne

Alla Spezia mancano le fogne

La Spezia, 9 febbraio 2015  -  LA RETE fognaria spezzina, per quanto non ancora sufficientemente sviluppata da coprire l’intero fabbisogno, è ancora sottoutilizzata, sia in termini di raccolta delle acque nere, sia sotto il profilo della capacità depurativa. Lo dicono con chiarezza i numeri desumibili dalla ‘fotografia’ dell’attuale servizio idrico comunale. Su una popolazione di circa 106mila abitanti – tenendo conto del fatto il deficit infrastrutturale è pari a 15.500 utenze, quelle non ancora raggiunte dalla rete –, i reflui conferiti nelle fogne e quindi sottoposti a trattamento depurativo sono riferiti a 80.500 persone. Mancano quindi all’appello circa 10mila abitanti: cittadini già raggiunti dalla rete, ma che non si sono ancora messi in regola con l’allacciamento.

UNA SITUAZIONE di irregolarità che il Comune, in sinergia con Acam, sta cercando faticosamente di sanare: dal 2013 è infatti attiva una task-force congiunta, insieme tecnica e amministrativa, che, interfacciandosi con privati e amministratori di condominio, porta avanti una campagna informativa e di monitoraggio, segnalando, ove necessario, le situazioni di irregolarità, affiancando i cittadini nella predisposizione del cantiere per l’allacciamento e, nei casi di inadempienza protratta nel tempo e non giustificata, predisponendo l’avvio di procedimenti che possono anche sfociare in ordinanze. A questo scopo negli ultimi tre anni sono stati fatti 883 sopralluoghi, nel corso dei quali sono stati allacciati o ritrovati allacciati 727 stabili: degli altri 156, 77 sono in attesa di esecuzione di lavori privati, per 84 il gestore sta invece predisponendo le operazioni per la realizzazione del pozzetto. «E’ un lavoro capillare – conferma il direttore tecnico di Acam Acque, Giovan Battista Fincato – che sta dando ottimi risultati. Quello che resta è in gran parte lo ‘zoccolo duro’: situazioni residue di inadempienza difficili da affrontare, per lo più per ragioni tecniche legate al peso economico degli interventi e alla frequente necessità di attraversamento di fondi e proprietà utilizzati come attività commerciali».

L’ALTRO fronte, assai più oneroso ma con tempi di fine corsa più prevedibili, sul quale si sta agendo per aggredire gli scarichi non ancora conferiti al depuratore è il completamento della rete fognaria. Gli spezzini ancora in attesa di infrastrutturazione pubblica (e comunque per legge dotati di vasche imof) sono circa 15mila, per lo più concentrati in aree a non alta intensità abitativa e periferiche, rimaste indietro in un quadro di equilibri da mantenere tra sostenibilità economica degli interventi e ripercussioni sulla bolletta: le opere sono infatti previste nel quadro degli investimenti e, per legge, interamente coperte dal piano tariffario. «Resta da infrastrutturare – precisa Fincato – una piccolissima zona di piazza Concordia, lato chiesa, per la quale sta per essere affidato l’appalto. In ballo c’è poi il completamento della zona industriale di fronte a Termomeccanica, quello dell’area compresa tra Pagliari, Ruffino e Muggiano, per la quale è previsto un intervento a stralci; e, infine, l’ultimazione del collegamento di alcune zone, per lo più collinari, distribuite sul territorio a macchia di leopardo». A spanne il costo stimato per il completamento della rete infrastrutturale cittadina è compreso in un ‘range’ tra i 10 e i 15 milioni e il grosso degli interventi dovrebbe poter essere realizzato tra il 2016 e il 2021, lasciando le opere residuali al periodo 2022-2033, data di scadenza del piano d’ambito. Certo, i tempi si accorcerebbero se spuntasse all’orizzonte un ‘mecenate delle fognature’, e la caccia ai finanziamenti è ovviamente aperta. «Nei prossimi anni – commenta l’assessore Davide Natale – lo sforzo massimo riguarderà il Levante cittadino, per il quale siamo già in cerca delle risorse per cantierare il primo lotto, che impegnerà circa un milione dei 5 previsti per quell’area. Altri 500mila euro di investimenti sono necessari per Fossamastra. Ma l’attenzione sarà concentrata anche sul Ponente e sulla zona nord del centro».