Esposto Cobas per la sede colabrodo dell'Atc. L’azienda: "C’è già il bando lavori"

Nella denuncia si parla di topi e amianto. Goretta: «Tutto in ordine»

Il tetto malandato del vecchio prefabbricato sede dell’Atc (Frascatore)

Il tetto malandato del vecchio prefabbricato sede dell’Atc (Frascatore)

La Spezia, 26 febbraio 2015 - Diventa un caso la sede dell’Atc, la società del trasporto pubblico. Sulla scrivania degli uffici Asl giace un esposto del sindacato Cobas con la richiesta di un sopralluogo a scopo di indagine nell’immobile di via del Canaletto 100, prefabriccato allestito in via provvisoria all’inizio degli anni Settanta e oggi ancora lì a ospitare il quartiere generale dell’azienda consortile. I comitati di base espongono situazioni di degrado di uffici e ambienti di servizio richiamando le norme sulla sicurezza e la salute dei luoghi di lavoro.

La denuncia porta la firma di Luca Simoni, segretario regionale dell’organizzazione, dipendente dall’Atc da quasi trent’anni, e, da dieci, in prima linea nelle battaglie a favore di autisti e impiegati. Simoni sostiene anzitutto che il prefabbricato è stato interessato da numerosi interventi di derattizzazione, sia nella parte esterna, sia in quella interna, senza peraltro debellare la presenza dei topi. Il secondo punto dell’esposto chiede di mettere sotto la lente di ingrandimento il soffitto del prefabbricato dal quali scende materiale polveroso, cascato anche su alcune scrivanie. Terzo problema i servizi igienici: i Cobas li definiscono fatiscenti. Rincarano poi la dose con il sistema di climatizzazione, affidato a termoconvertitori a terra, situati nei vari uffici, ricettacoli di polvere e sporcizia.

"Nel vano caldaia – conclude l’esposto – è presente eternit che, per quanto a nostra conoscenza, non è stato sottoposto a intervento di manutenzione per evitare la dispersione di particelle nell’ambiente". Che il prefabbricato in questione sia sempre stato un “caso” lo si sapeva da tempo: da quando la brutta cartolina venne messa in piedi negli anni Settanta con la promessa, come detto, che sarebbe stata solo una struttura provvisoria. Atc Esercizio, comunque, rispedisce al mittente le accuse più gravi. Anzi. Il nuovo corso manageriale, guidato da Renato Goretta, ha già messo mano ad un bando da 50mila euro per un maquillage dell’edificio con vari interventi di miglioramento. «Sempre che – afferma proprio Goretta – non venga individuata una nuova sede, ipotesi alla quale stiamo lavorando. In quel caso sarà cancellata la spesa per il bando».

Problema dei topi? «Le derattizzazione – spiega Goretta – hanno dato i risultati sperati. Aggiungo che è stata chiusa una struttura degradata confinante con l’area del prefabbricato dopo l’intervento dei vigili in seguito alle proteste del quartiere». Atc sta liberando anche il piazzale sterrato dai tubi e dal materiale destinati alle linee della filovia in fase di ultimazione. I Cobas richiamano l’attenzione sulla tutela dei venticinque impiegati che prestano servizio nell’immobile in chiave sicurezza e salute del luogo di lavoro? «La struttura non presenta alcun pericolo – sottolinea l’ad di Atc –, non ci sono segnalazioni negative da parte dei rappresentanti dei lavoratori del settore sicurezza. L’unico caso per il quale stiamo vedendo interessa il vano caldaia. Le verifiche sono ancora in corso, a scopo precauzionale, riguardo alla segnalazione di presenza di eternit. Appena saranno finite, sarò in grado di dare una risposta». Atc Esercizio sta vivendo un momento significativo della sua vita aziendale. A giugno scade il contratto di servizio con la Provincia per il trasporto pubblico nel bacino spezzino. Nel frattempo c’è in ballo il nuovo contratto però su base regionale come ha previsto una nuova legge della Regione. La società pubblica spezzina, partecipata dai Comuni, con Spezia capofila, sta lavorando alle alleanze con altre aziende in vista della gara di appalto.