Volontari strappano al degrado le mura della città

L'associazione 'Sa Bastia' impegnata nella pulizia delle antiche mura ottocentesche

Al lavoro in un sentiero (foto di repertorio)

Al lavoro in un sentiero (foto di repertorio)

La Spezia, 17 maggio 2017 - Sono tornate alla luce dopo essere state per oltre cinquant'anni sepolte dalla vegetazione, grazie all'opera dei volontari dell'associazione “Sa Bastia”, le antiche mura ottocentesche che difendevano la città della Spezia, situate lungo la cinta collinare.

I volontari di questa giovane realtà associativa, che prende vita come una sorta di gemellaggio tra La Spezia e la Sardegna (“Sa Bastia” in sardo vuol dire la torre o la fortificazione), hanno infatti promosso un progetto “Sentieri cittadini” che si ripropone la riscoperta, attraverso un'opera di ripulitura, e di valorizzazione dei percorsi che corrono tra le molte fortificazioni del golfo, in particolare lungo le mura della cinta difensiva della città. 

La prima parte del progetto è stata attivata partendo da Porta Isolabella e arrivando sino alla caponiera che si trova nei pressi di piazzale Giovanni XXIII, un lungo tratto di sentiero che era stato praticamente sepolto dalla vegetazione e che presto, ormai il grosso del lavoro è stato fatto, verrà reso completamente fruibile agli spezzini, in modo da poter riscoprire scorci e luoghi che da oltre mezzo secolo non sono più fruibili. 

La scorsa settimana, in occasione di una fase dell'opera dei volontari, c'è stato modo anche di organizzare un gemellaggio, direttamente nell'area già resa fruibile nei pressi di Porta Isolabella, con alcuni enti ed associazioni da anni impegnate nella riscoperta della storia, delle tradizioni locali e dell'ambiente: la ProLoco delle Grazie, la Onlus dalla Parte dei Forti ed il gruppo di Protezione Civile Radio 'Hermes', mentre gli organizzatori hanno iniziato anche una collaborazione anche con il Fai spezzino.