Uccide la moglie dopo una lite, i vicini increduli, "Non è possibile"

Dolore nella strada della tragedia

La strada della tragedia (Frascatore)

La strada della tragedia (Frascatore)

La Spezia, 16 febbraio 2017 - Sgomento e incredulità. Sono i sentimenti che ieri mattina si sono fatti largo in via Rossetti, a Rebocco, tra i vicini di casa di Rosanna Fortunato e di Loreno Ruffini, i coniugi che a detta di tutti apparivano tranquilli e che avevano trascorso oltre mezzo secolo insieme. Piangono e si disperano per una tragedia che li ha colpiti nel profondo e che ha colpito, nel contempo, l’intero quartiere, dove la coppia era conosciuta e stimata, così come i figli Fabio e Alessandro. «Come mai i carabinieri? Cosa è successo?».

Lo sbigottimento per un gesto, a quanto sembra, imprevedibile, almeno per chi conosceva la coppia, ha preso il sopravvento tra quanti, ieri, magari rincasando, si sono trovati di fronte a quel nastro adesivo che transennava la via, con i carabinieri che impedivano il transito per consentire agli inquirenti, al personale sanitario e delle pompe funebri di svolgere le operazioni di rito. In effetti, da quanto appurato recandoci sul luogo dove poco prima si era consumato il delitto, nessuno, tranne i vicini che abitano nel solito palazzo dei Ruffini, sembra essersi accorto dell’accaduto. Nessuno è arrivato a ipotizzare che un marito, protettivo e premuroso nei confronti della moglie, almeno come viene descritto da chi abita nella via, potesse, prima o poi, mettere in atto un uxoricidio. E, soprattutto, nessuno riesce a capacitarsi del perché.

«Sappiamo che la sua società – spiega un vicino – era fallita, ma diversi anni fa. Sinceramene non sappiamo se i Ruffini vivevano particolari difficoltà economiche. Erano due persone squisite, discrete e gentili» non hanno esitato a commentare alcuni residenti di via Rossetti, che non smettevano di guardare il terrazzo dell’appartamento della coppia, al primo piano della palazzina, dove sullo stendino ancora erano appesi i panni, pronti per essere ritirati. Non si capacita l’amica di Rosanna, che parlandoci della donna non smette di piangere per quella fitta al cuore che l’ha colta all’improvviso.

«Andavamo spesso al mercato insieme e anche a fare passeggiate – ha raccontato –. Era molto felice per le sue nipotine e in questi giorni mi sembrava tranquilla e sorridente, come sempre. Quando ho visto che alle 7.30 non aveva ancora alzato le persiane di casa mi sono preoccupata. Poi, quando ho sentito l’ambulanza arrivare a sirene piegate ho pensato che il marito si fosse sentito male: ultimamente era dimagrito parecchio. Non posso credere che la mia amica Rosanna non ci sia più, tanto meno che l’abbia uccisa suo marito, che tra l’altro era molto affezionato alla moglie».

«Mi dispiace tantissimo – ha aggiunto un’altra vicina –. Lei era tanto carina e simpatica, lui invece a volte mi sembrava un po’ burbero. Ma spesso li vedevo uscire a braccetto». Un dramma, dunque, che per i vicini non trova alcuna spiegazione razionale. E che sembra destare stupore anche tra chi abita nello stesso palazzo, diventato ieri teatro di dolore e di disperazione: «Non abbiamo sentito nulla né urla né richieste di aiuto. Ci siamo svegliati solo quando sono arrivati i carabinieri».