La tragedia di Guvano a Vernazza: sul corpo nessun segno di violenza. Sabato l'autopsia

E’ giallo sui due giorni trascorsi in Liguria da Stefano Mastellaro. Telecamere al setaccio. Aperta un'indagine per omicidio

La galleria dove è stato trovato il corpo di Stefano Mastellaro (Frascatore)

La galleria dove è stato trovato il corpo di Stefano Mastellaro (Frascatore)

Corniglia (La Spezia), 23 settembre 2016 - TANTI dubbi, circostanze ancora da chiarire, e poche certezze. Sulla morte di Stefano Mastellaro, 54 anni, ausiliario del traffico di Torino trovato senza vita all’interno di una galleria della ferrovia dismessa a pochi passi dalla celebre spiaggia di Guvano, la procura spezzina vuole vederci chiaro. Il pubblico ministero ha aperto un fascicolo d’inchiesta per omicidio per effettuare tutti gli accertamenti necessari, anche in virtù dell’esame esterno del cadavere, svolto dal medico legale, attraverso cui non sono stati ravvisati né segni evidenti di violenza o colluttazione – presenti solo alcune piccole escoriazioni nella parte posteriore del collo – né segnali inequivocabili di un decesso naturale.

PROPRIO per questo, domattina (sabato 24 settembre) si terrà l’autopsia, affidata all’anatomopatologa Susanna Gamba. Non è però l’unico interrogativo cui dovranno dare risposta gli inquirenti, che tuttavia sembrano escludere la pista della morte violenta, con le indagini guidate dal nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri. A partire dalla telefonata che, poco dopo le 22 di mercoledì sera, ha allertato la centrale operativa del 112 indicando il punto esatto in cui trovare il cadavere, per arrivare alla ricostruzione dei luoghi frequentati e delle persone che l’uomo potrebbe aver incontrato durante il suo soggiorno alle Cinque Terre. Un ‘buco’ di due giorni, da domenica a martedì, ancora tutto da indagare.

Mastellaro, incensurato, dipendente del Gruppo trasporti torinesi e residente nel quartiere Mirafiori, si era infatti allontanato dall’abitazione della sorella domenica 18 settembre. Lo stesso giorno riportato sui biglietti dei treni utilizzati dall’uomo per giungere alle Cinque Terre, ritrovati all’interno del borsello a tracolla che i carabinieri hanno trovato ancora addosso all’uomo, incastrato tra la schiena e il terreno. I titoli di viaggio riguardavano le tratte Torino-Genova piazza Principe, Genova-Levanto e Levanto-Corniglia. Cosa abbia fatto da domenica a martedì – giorno in cui sarebbe sopraggiunta la morte, secondo la stima del medico legale che ha stabilito il decesso dell’uomo tra le 24 e le 36 ore precedenti la telefonata che da Pisa ha allertato le forze dell’ordine – resta ancora un mistero, così come potrebbe essere degno di approfondimenti il terreno adiacente al punto in cui è stato trovato il cadavere, dove in un primo momento sarebbero stati notati alcuni segni che potevano far ipotizzare a uno spostamento del corpo dopo la morte.

«Non si arriva per caso in quel posto sconosciuto» affermano gli inquirenti, che per questo motivo stanno setacciando le telecamere di videosorveglianza presenti in tutte le stazioni delle Cinque terre, e le strutture ricettive della zona, non solo per capire i movimenti dell’uomo, ma anche per verificare se fosse solo o in compagnia di qualcuno. I famigliari, così come i colleghi di lavoro del Gruppo torinese trasporti, in questi giorni hanno sperato a lungo di veder ritornare Stefano, nonostante l’impossibilità di contattarlo: il cellulare era sempre spento. Il fratello, lunedì, aveva presentato denuncia di scomparsa, avviando le ricerche dei carabinieri. Avevano lanciato appelli su Facebook e attraverso «Chi l’ha visto?», ma proprio mercoledì sera, mentre la celebre trasmissione condotta da Federica Sciarelli era in onda, è arrivata la telefonata misteriosa da Pisa che ha distrutto le ultime speranze di vedere in vita l’uomo, aprendo un giallo ancora tutto da risolvere.