Terzo lotto, schiarite all’orizzonte. Variante Toto all’attenzione del cda

L’azienda chiede 55 milioni. Anas fiduciosa sulla possibilità di un accordo

Gli operai della ditta Toto impegnati nel cantiere della Variante (archivio)

Gli operai della ditta Toto impegnati nel cantiere della Variante (archivio)

La Spezia, 21 maggio 2017 - In fondo ai tunnel in costruzione del terzo lotto della Variante Aurelia si comincia a intravedere un po’ di luce. E’ quanto emerge dalla riunione tra Anas e Toto Costruzioni, azienda che da aprile ha messo in cassa integrazione 140 dei 180 operai impegnati nel cantiere che si snoda tra Felettino e Melara. Un incontro dal quale è maturata un’intesa di massima, che ha visto le parti concordi sulla necessità di adottare una variante che superi gli ostacoli incontrati in corso d’opera, anche se manca ancora l’intesa sul ‘peso’ economico della stessa: basti pensare che l’azienda ha chiesto ad Anas l’adozione di varianti per 55 milioni di euro, su un importo complessivo dell’appalto di 140 milioni.

Da Anas traspare comunque fiducia circa la possibilità di chiudere con successo la vertenza: è quanto emerge dai contatti tra il governatore ligure Giovanni Toti e Gianni Armani, presidente Anas, a margine dell’incontro, con il leader dell’ente nazionale per le strade che ha rassicurato la Regione, sin dalle prime battute della crisi impegnata in un’azione di ‘moral suasion’ nei confronti delle parti per garantire la ripresa dei lavori e di conseguenza la conclusione delle opere nei tempi previsti dal cronoprogramma. E’ intenzione di Anas riuscire a portare la variante del terzo lotto all’attenzione del cda fissato il prossimo 26 giugno, col provvedimento che una volta approvato approderà al Cipe per i necessari finanziamenti. Nel frattempo, però, l’intendimento è quello di permettere all’azienda di ricominciare a lavorare almeno in alcuni tratti del cantiere, in attesa che vengano sbloccati i denari con cui affrontare le varianti al progetto originario, la cui realizzazione, dopo lo stop di due anni imposto dal fallimento dell’azienda che aveva vinto originariamente l’appalto, ora è nuovamente al palo per una pluralità di problematiche, a partire dal corso d’acqua sotterraneo scoperto durante gli scavi per la realizzazione della galleria Pellizzarda, tra il Felettino e Buonviaggio, per arrivare ai problemi della galleria Fornaci, dove il contenzioso portato avanti dai proprietari di un’abitazione situata proprio sulla collina oggetto dei lavori, che avrebbe subito crepe e piccole lesioni durante i lavori, ha portato allo stop delle opere. Una buona notizia per i 140 operai in cassa integrazione, che proprio pochi giorni fa hanno avuto l’ufficializzazione della proroga degli ammortizzatori sociali fino al prossimo 10 giugno.

Fiducioso anche il sindaco della Spezia, Massimo Federici: "Ci sono schiarite all’orizzonte ed è possibile che nelle more dell’accordo conclusivo tra le parti si possa vedere fin da subito la riapertura dei cantieri che non interferiscono con i punti oggetto di contenzioso. Come amministrazione comunale seguiamo costantemente la questione e ci siamo attivati a tutti i livelli per facilitare una soluzione positiva. Si tratta di un’opera troppo importante per tutto il nostro comprensorio e ci sono in gioco anche i destini di 140 lavoratori per i quali abbiamo chiesto con i sindacati come punto prioritario il loro completo e subitaneo riassorbimento non appena sbloccata l’opera. Serve però ancora l’impegno di tutti. A tal proposito – conclude il sindaco –, visto che si tratta dell’opera viaria in corso di costruzione più importante della Liguria, lasciano davvero perplessi la scarsa attenzione e il modesto impegno della Regione in proposito. La Liguria non è solo Genova".

mat.mar.