Due sberle al cassiere della banca. Banditi-pasticcioni a mani vuote

Tentano il colpo alla filiale di Romito, poi si spaventano e scappano

La banca presa di mira

La banca presa di mira

Romito Magra (La Spezia), 11 febbraio 2017 - Due ceffoni in pieno volto al cassiere tanto per far capire che non scherzavano. E hanno vissuto momenti di panico gli impiegati della filiale di Carispezia a Romito quando il giovane è entrato a volto scoperto e poi ha fatto strada ai due complici con il viso nascosto sotto un passamontagna. Era molto nervoso, violento, e i quattro impiegati hanno temuto che perdesse il controllo. Impossibile capire se i tre, quasi sicuramente italiani, erano armati. I dipendenti della banca si sono subito resi conto di trovarsi di fronte dei dilettanti, ancora più pericolosi dei professionisti. Dopo i ceffoni e l’intimazione a consegnare i soldi, la rapina è “involuta” in una farsa, degna di un film di Totò.

Il giovane bandito a volto scoperto si è diretto verso la cassaforte con il cassiere, un 45enne di origine toscana che vive a Sarzana. "Hai fatto scattare l’allarme?" gli ha urlato. Alla parola allarme i due complici hanno equivocato, si sono impauriti e se la sono data letteralmente a gambe. Sono usciti di corsa dalla banca a quel punto seguiti dal rapinatore rimasto solo. Conclusione: molta paura per gli impiegati ma rapina a vuoto. E per pochi minuti i tre non sono finiti nella rete dei carabinieri. La singolare rapina ieri verso le 15,40.

Il terzetto deve aver atteso il momento... giusto fuori dalla banca, con l’auto parcheggiata poco distante. Quando non c’erano clienti è entrato il “capo”, a volto scoperto, e per dimostrare di essere un duro ha preso il cassiere a schiaffoni. Ma anche lui ha dovuto scappare a gambe levate quando i complici hanno pensato che l’allarmefosse scattato.

In tre minuti è arrivata la pattuglia del reparto operativo e radiomobile della compagnia di Sarzana, con il comandante della compagnia di Sarzana capitano Federico Silvestri che ha coordinato le indagini, e i colleghi della stazione di Arcola con il comandante maresciallo Vincenzo Tortorella. Acuni testimoni hanno visto i tre giovani scappare a piedi in direzione di Lerici e sparire. I militari si sono subito lanciati all’inseguimento dei tre banditi e, nello stesso tempo, avviato le indagini per cercare di identificarli: la visione dei nastri delle telecamere e le testimonianze raccolte potrebbero portare presto alla cattura dei rapinatori “paciugoni”.