"Sicurezza nei quartieri? Non basta. Il porto è crocevia della malavita"

In campo il candidato sindaco di“La Spezia bene comune”

Da sinistra: Andrea Campanella, Massimo Lombardi, Marco Frione e, in piedi, Andrea Bonomi

Da sinistra: Andrea Campanella, Massimo Lombardi, Marco Frione e, in piedi, Andrea Bonomi

La Spezia, 24 aprile 2017 - SI CHIAMA “La Spezia bene comune”, è una «esperienza collettiva» e le 32 persone che la compongono «sono state scelte anche in base alla loro coerenza personale». Così ieri l’avvocato Massimo Lombardi, ex segretario di Rifondazione comunista, ha definito la lista civica che sostiene la sua candidatura a sindaco. Una candidatura che era stata annunciata a fine marzo da Veruhska Fedi, segretaria provinciale di Rifondazione, che lo aveva definito «il collante tra il mondo della sinistra di partito e quella “di strada”». Il simbolo della lista – che sarà presentata il 27 aprile a Melara – è un faro e Lombardi ha invitato a lanciare lo sguardo oltre il faro spezzino per guardare alla città e ai suoi bisogni. A partire dalla «ferita ancora aperta di Pitelli», alla cantieristica navale «su cui interverremo stando dalla parte non di chi vuole creare profitto ma unendo i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini» fino alla ciminiera Enel: «Una indagine epidemiologica è necessaria. E la grande battaglia del dopo Enel è chiarire che la prima cosa da fare è una bonifica seria». Attenzione al porto commerciale, che però non deve rendere la vita impossibile ai quartieri vicini e alle navi da crociera («ma serve un turismo di qualità, non mordi e fuggi»). Poi l’Arsenale che «può essere occasione per riprenderci una parte della città», con un riconoscimento alla battaglia dei “Murati vivi” di Marola. Poi i quartieri, i palazzi popolati da molti anziani che hanno bisogno di «presìdi sociali». E la sicurezza «che non è militarizzazione del territorio».

«CI SONO – ha aggiunto Lombardi rispondendo a una domanda sulla sicurezza e sul decreto che affida ai sindaci il Daspo urbano – situazioni e quartieri in cui c’è bisogno di intervenire. Ma non bisogna fermarsi alla facciata. La vera criminalità sta dietro e fa del porto della Spezia un crocevia della malavita italiana, un crocevia – aggiunge, ricordando le inchieste di Ilaria Alpi – di armi, droga e rifiuti». Insomma: non ci si può limitare a intervenire solo su chi spacca bottiglie. «E non sono un buonista», aggiunge Lombardi. Emerge il tema piazza Brin e Umbertino, Lombardi pensa alla necessità di agevolare il piccolo commercio che si affaccia sulla piazza, di valorizzare i presìdi sociali e di dare spazio ai giovani nelle zone più nevralgiche della città. Perché non c’è solo l’Umbertino, ci sono i quarieri dormitorio che mancano di spazi di aggregazione. Ed è nei quartieri che si svolgerà la campagna elettorale di Lombardi e di “La Spezia bene comune” «perché noi siamo parte della popolazione». Che prospettive di consenso ha la lista? Difficile dirlo ma alla domanda su quale candidato appoggiare ad un eventuale ballottaggio Lombardi risponde spiegando di averne parlato in una riunione con gli altri candidati: «Quando sarà il momento, verrà presa una decisione collettiva. Nessuna preclusione».

ALLA PRESENTAZIONE di Lombardi sono intervenuti anche alcuni sostenitori, tra i quali Andrea Campanella, scrittore, sceneggiatore e musicista, e Andrea Bonomi. E anche Marco Frione, storico leader del tifo spezzino. «Nessuna volontà di politicizzare lo stadio – ha chiarito Lombardi – perché lo Spezia e la tifoseria sono di tutti». Ma comunque un bell’endorsement: «Non mi candido perché non mi piace la politica – ha spiegato Frione – ma appoggio Massimo Lombardi perché è una persona a cui affiderei la mia famiglia e il mio portafoglio».