La scuola delle beffe, concorso superato ma il posto non c'è

Anni di sacrifici e nessuna prospettiva certa

Cristina Fugalli

Cristina Fugalli

La Spezia, 12 settembre 2016 - E pensare che i suoi prof, alle superiori, l’avevano pure avvertita: "Sarà dura". Ma Cristina Fugalli, che oggi ha 33 anni, ha voluto comunque seguire le loro orme e diventare insegnante. Così, dal 2005, si ritrova ad essere una delle tante precarie della scuola. Anche lei, così come Francesca Folegnani (della cui storia abbiamo scritto due giorni fa), ha vinto il ‘concorsone’ della Buona Scuola, senza però avere il posto di lavoro.

"Ebbene sì, purtroppo è così", afferma la spezzina Cristina, sposata e con una bimba di sette anni. Per la classe di concorso della primaria ha svolto lo scritto il 30 maggio, superandolo (lei e soo altre trecento, su quasi mille partecipanti). Poi l’orale il 7 settembre a Genova. "A vedermi c’erano tutti: mio marito, mia figlia e i miei genitori. Quando sono uscite le griglie, a fine giornata, ero al settimo cielo. La beatitudine, però, è durata diciotto ore".

Poi, l’amara verità: "Devono ancora finire la sessione delle interrogazioni, dunque non è possibile che mi chiamino entro il 15 settembre, ultimo giorno utile (la prima campanella suonerà il 14, ndr). Di fatto, se quest’anno bloccano le assunzioni da concorso e ammettono soo le docenti presenti nelle graduatorie ad esaurimento, si prospetta per me uno scenario paradossale, l’anno prossimo: ho in ballo quattro ricorsi – due al Tar e altrettanti al giudice del lavoro, fatti con Cisl e Anief, visto che è diplomata magistrale ante 2002, ndr – per essere inserita nelle Gae: se ciò avvenisse, ma queste venissero bloccate per assumere le vincitrici di concorso, cosa accadrebbe se nel concorso non fossi abbastanza avanti in graduatoria, di fronte a un minor numero di posti disponibili nella nostra provincia?".

Semplice: potrebbe finire altrove nella regione, anche a Ventimiglia. Cristina, che abita in Valgraveglia, ha insegnato sempre nell’Isa 22, in diversi plessi ma con continuità in Val di Vara.

"A Zignago ho portato una gruppo di bimbi fino alla quinta, saltando solo la terza, in quelle che si chiamano pluriclassi, una prima e una seconda elementare con 10 alunni e una terza, quarta e quinta con 13. Ho sempre dato la disponibilità per queste zone dove di solito non vuole andare nessuno, sono scomode da raggiungere".

Tanti i sacrifici fino ad oggi e le mancano cinque esami a laurearsi in scienze della formazione: "Quando avevo la casa a Spezia mi alzavo alle 5 per andare a lavorare. Nell’alluvione del 2011 mi salvai per un pelo: passai un’ora prima che il ponte di Rocchetta crollasse".