La chiesa medievale, le ceramiche e la moneta misteriosa

I segreti di San Michele Arcangelo: gli scavi archeologici a Pegazzano

Gli scavi in San Michele Arcangelo

Gli scavi in San Michele Arcangelo

La Spezia, 15 marzo 2017 . A FONDAMENTA della chiesa così come oggi la vediamo, c’è un’altra chiesa, più antica, d’epoca trecentesca. Più piccola ma di un certo pregio, costeggiata da una strada sempre medievale che ebbe, evidentemente, frequentazioni inaspettate. San Michele Arcangelo a Pegazzano stupisce ancora, grazie agli scavi archeologici condotti in questi mesi e il cui esito è stato illustrato ieri mattina in anteprima ai giornalisti. La visione diretta del cantiere di ricerca presto non sarà più possibile: tutto verrà ricoperto per completare l’opera di restauro dell’edificio e ricollocare l’altare nell’abside. Ma quello che è stato portato alla luce dagli archeologi, con le opportune descrizioni scientifiche, resterà in una riproduzione digitale in 3D che consentirà a tutti di continuare ad osservare il sottosuolo.

DOPO l’importante intervento di recupero dei dipinti murali del presbiterio, l’antica chiesa offre dunque un altro spaccato della storia spezzina. Ancora una volta grazie al contributo economico di Fondazione Carispezia, che ha supportato l’impegno della parrocchia e dei fedeli. Gli scavi, nell’area dell’abside e nella parte più antica della sacrestia, sono stati effettuati dai ricercatori del Dipartimento di civiltà e forme del sapere dell’università di Pisa sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia della Liguria. Hanno rivelato le “radici” più antiche dell’edificio, quelle bassomedievali, ma anche le tracce delle complesse trasformazioni avvenute nell’età moderna e contemporanea. A fare da guida tra i ritrovamenti, ieri, sono state proprio Enrica Salvatori e Monica Baldassarri dell’Università di Pisa e Neva Chiarenza della Soprintendenza. Gli scavi sotto l’abside, resi possibili dalla rimozione dell’altare ora sotto restauro, hanno consentito di accertare la presenza di una chiesa più antica e di una strada; qui sono stati ritrovati frammenti di ceramiche e di una moneta.

IL QUADRO storico che se npuò trarre racconta della presenza a Pegazzano, già nel 1300, di un insediamento importante sulla strada che dalla Spezia portava a Biassa e poi a Carpena. Una comunità con un certo agio, tale da potersi permettere un luogo di culto di un certo valore e avere scambi commerciali con la Toscana oltre che con altri luoghi della Liguria. La moneta trovata nell’acciottolato dello stradello è un quattrino della zecca di Castro, nel Viterbese, con il Papa Farnese da una parte e San Savino dall’altra: mai ritrovata prima in Liguria, il suo studio aiuterà a capire chi mai percorresse lo stradello accanto alla chiesa. I frammenti sono sia di ceramiche liguri (vasellame da mensa e da cucina) che di vasellame da mensa di produzione pisana (medievale) e savonese (prima età moderna) oltre che di maioliche di Montelupo fiorentino del ‘400. Allo scavo archeologico – hanno sottolineato i ricercatori – si unisce uno studio storico sulla chiesa con la raccolta di tutti i documenti disponibili dal medioevo all’età moderna, l’analisi archeologica di porzioni dell’area absidale e dell’adiacente sacrestia, la lettura stratigrafica delle murature, il rilievo 3D dell’epigrafe trecentesca esposta nella parete esterna del campanile. Le conoscenze verranno divulgate attraverso pannelli esplicativi e un sito web in corso di realizzazione.

UN ULTERIORE tassello nel percorso di recupero dal degrado e valorizzazione e culturale di San Michele Arcangelo, percorso sostenuto anche da altri privati e associazioni in una virtuosa sinergia. Il presidente Matteo Melley ha spiegato la scelta di Fondazione Carispezia di continuare a finanziare il monumento di Pegazzano: dopo gli affreschi murali dell’abside, la ricerca scientifica a indirizzo storico e archelogico dell’Università di Pisa. «Il progetto – ha aggiunto – rientra nelle linee programmatiche della Fondazione per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale, la cui rilevanza per la comunità è stata confermata dal sondaggio ‘Condivisioni’. Per il 2017 è in previsione un bando per selezionare interventi di restauro di beni storico artistici rilevanti».

Nello staff impegnato a Pegazzano: Enrica Salvatori dell’Università di Pisa, responsabile scientifico del progetto; Neva Chiarenza della Soprintendenza, direzione dell’intervento archeologico; Monica Baldassarri dell’Università di Pisa, coordinamento e realizzazione dell’intervento archeologico; scavo e rilievi: Antonio Alberti, Fabio Stratta, Francesca Lemmi; Luca Parodi, lettura stratigrafica e studio delle murature; Augusto Marchioni, coordinamento del cantiere; ditta Baldi, cantieristica.