Rapina a mano armata nel negozio per animali, la titolare: "Spaventata a morte"

Un bottino di 350 euro

La titolare del negozio rapinato

La titolare del negozio rapinato

La Spezia, 26 novembre 2016 - L'inferno, nel piccolo ma fornitissimo negozio per animali di corso Cavour, è scoppiato quando mancavano pochi minuti alle 18. «Apra la cassa, apra la cassa. So dove abita» la frase che ha fatto da anticamera alla rapina a mano armata messa a segno giovedì pomeriggio da un ragazzo ai danni della titolare di ‘Miao Bau’, Mariella Moretti. Minacciata con la pistola puntata al volto – forse un’arma giocattolo priva del tappo rosso –, alla donna non è rimasto altro che consegnare 350 euro, tra incasso della giornata e fondo cassa. Un incubo durato pochi minuti, ma che sono sembrati secoli. «In quel momento mi trovavo nel negozio assieme a mia sorella. E’ entrato con la pistola puntata: l’ho guardato e ho pensato che fosse uno scherzo» ricorda la titolare dell’esercizio, che ieri mattina si è recata in questura per sporgere denuncia.

«Avevo l’arma puntata al volto, non so se fosse vera ma di sicuro non aveva il tappo rosso. Ho aperto la cassa e ho consegnato i soldi. Mi ha chiesto di dargli il portafoglio, persino dandomi del ‘lei’, ma gli ho fatto vedere che la borsa era vuota, così ha desistito ed è scappato. Io e mia sorella siamo rimaste frastornate per un po’, tanto che non riuscivamo neppure a comporre sul cellulare il numero per chiamare la polizia». Giovane, attorno ai 25 anni, alto all’incirca un metro e settanta, magro, italiano senza particolari inflessioni dialettali, col volto travisato da una sciarpa nera e dal cappuccio di un giubbotto scuro, e pantaloni grigi col cavallo basso: questo l’identikit in possesso degli investigatori della squadra mobile.

«Non mi è sembrato un professionista. E’ la prima volta che mi capita una cosa del genere – afferma ancora Mariella –. In passato ho avuto a che fare con truffatori, ma una cosa così non l’avevo mai vissuta. Ora un po’ di paura ce l’ho, anche se la polizia mi ha tranquillizzato. Almeno – spiega la donna – abbiamo avuto la forza di riaprire, di essere tornati subito, forse è la ‘medicina’ migliore. Altri in queste circostanze chiudono. Ora speriamo che lo prendano». Il giovane, una volta messa a segno la rapina, si è diretto verso il cuore del quartiere Umbertino. Una fuga che però non è passata inosservata: a quell’ora erano molte le persone presenti in Corso Cavour, che hanno assistito alla corsa del giovane, sicuramente immortalata anche dalle numerose telecamere del sistema di videosorveglianza da tempo in funzione nel quartiere Umbertino. Proprio dalle immagini registrate dagli occhi elettronici, gli inquirenti potrebbero trovare ulteriori dettagli per chiudere il cerchio attorno il rapinatore.