Chiusa in casa con l’assassino e l’amica morta. "Doveva essere un pomeriggio di mare..."

Già ascoltata la donna che ha accompagnato Alessandra nella villetta del massacro. I vicini sono sconvolti: "Litigavano spesso"

La testimone viene portata via dai carabinieri (foto Pasquali)

La testimone viene portata via dai carabinieri (foto Pasquali)

Castelnuovo Magra (La Spezia), 13 giugno 2021 - Il vivace frugoletto ha continuato a giocare nella stradina, inseguito dalla disperazione degli adulti. Ha soltanto due anni ma gli è già passata accanto e alla morte è probabilmente sfuggito chiudendosi in bagno, spinto a ripararsi dall’amica della madre che ha assistito inerme alla tragedia. I vicini di casa non riescono a darsi una spiegazione di cosa possa aver scatenato la furia omicida di Yassine Erroum, cosa l’abbia spinto ad accoltellare la moglie Alessandra Piga di soli 25 anni. Un rapporto che si era interrotto da circa un mese.

Ma nessuno conosceva i due coniugi così bene da addentrarsi nei dettagli della vita di una coppia arrivata a Castelnuovo Magra soltanto qualche mese fa. Lui, marocchino, ha vissuto per un periodo anche a Carrara. La vittima era invece originaria di Maracalagonis, piccolo paese della provincia di Cagliari, dove ancora vivono i genitori, avvisati in serata della tragedia dai carabinieri. I militari dovranno ricostruire una storia conclusa nel sangue setacciando un appartamento ridotto a un palcoscenico dell’orrore. Cosa abbia spinto Yassine ad afferrare il coltello da cucina e colpire a morte Alessandra si può solo ipotizzare dalle grida concitate e sovrapposte ascoltate dai vicini. Qualcuno ha sentito parlare di soldi, altri indicare il bimbo come possibile motivo di scontro. Qualche chiarimento potrà arrivare da una delle due amiche che ha accompagnato ieri pomeriggio Alessandra nell’abitazione di via Baccanella, una villetta sull’angolo della strada provinciale che dall’Aurelia porta a Molicciara. La vittima è salita al secondo piano, con il bimbo in braccio, insieme a una amica, mentre l’altra donna è rimasta nella stradina, probabilmente pensando che la questione si sarebbe risolta in fretta.

"Doveva essere un tranquillo pomeriggio al mare" si è lasciata sfuggire singhiozzando la prima, mentre i carabinieri l’hanno fatta salire su un’auto di servizio per portarla in caserma e interrogarla. E’ una testimone chiave, rimasta chiusa in casa con l’assassino e l’amica senza vita sdraiata a terra in un lago di sangue. L’altra donna sentendo le urla ha avvisato i soccorsi. "Li vedevo sul balcone – ha raccontato un passante che abita poco lontano –. Qualche volta insieme a due bambini ma non saprei dire chi fossero e cosa facessero nella vita". Uno dei due bambini ha vissuto il dramma mentre l’altro è probabilmente il figlio che l’omicida avuto da un’altra relazione. Una giovane coppia che i vicini di casa non avevano ancora conosciuto anche se qualche sospetto sulla burrascosità dei rapporti l’hanno covato. "Qualche volta li abbiamo sentiti litigare – ricordano –, ma non conosciamo certamente le ragioni. L’abbiamo vista salire intorno alle 15 e dopo qualche minuto hanno iniziato a gridare. Poi è arrivata un’altra voce di donna disperata fino all’arrivo dei carabinieri".