La Spezia, 26 settembre 2016 – Nessuna sospensiva alle norme del piano comunale del commercio che recepiscono i dettami della famigerata ordinanza comunale contro la malamovida e l’abuso d’alcool. I giudici del tribunale amministrativo regionale hanno infatti rigettato l’istanza cautelare presentata da nove commercianti originari del Bangladesh, tutti titolari di altrettanti minimarket, per sospendere l’efficacia dei provvedimenti introdotti a seguito della recente modifica del regolamento del commercio, che ha recepito i paletti indicati dall’ordinanza temporanea vergata dal sindaco Massimo Federici, e che ha proibito nell’area cittadina – quella compresa tra via XX settembre, passeggiata Morin, viale Amendola, viale Ferrari, via Fiume, via Oldoini, via Casoni, via dei Vicci, fino al ponte della Scorza – la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica dalle 21 alle 24, nonché la vendita di bevande di qualsiasi tipo in contenitori di vetro dalle 21 alle 6 del mattino successivo. Una misura, quella comunale, che detta restrizioni anche per circoli privati e locali pubblici in cui è prevista la vendita e la somministrazione di alcolici: in questi casi, il divieto di vendita per asporto degli alcolici scatta dalle 21 alle 3.
Norme, queste, che secondo i commercianti-ricorrenti avrebbero ridotto drasticamente il volume d’affari: da qui il ricorso, sostenuto dall’avvocato Nadia Stanziola. «Non a caso non si vanno a colpire bar e ristoranti, che possono comunque vendere alcolici in loco anche in fasce serali e mattutine – si legge nel ricorso –, ma soltanto esercizi etnici, più facilmente individuabili». I giudici del Tar ligure, al contrario, nel respingere la domanda cautelare, hanno ritenuto che questa disposizione non «sia idonea ad arrecare, nell’immediatezza, un pregiudizio irreparabile per i commercianti», di fatto entrando in parte nel merito della questione. Inoltre, i giudici hanno ritenuto opportuno, accogliendo la richiesta formulata dai legali del Comune della Spezia, guidati da Stefano Carrabba, di dover decidere a breve termine nel merito del ricorso, fissando ai primi giorni di febbraio l’udienza decisiva. I commercianti già nei mesi addietro avevano tentato un ricorso al tribunale amministrativo contro l’ordinanza anti malamovida, con i giudici che lo avevano dichiarato improcedibile perchè nel frattempo il comune aveva regolamentato il dispositivo inserendolo nel piano del commercio.
Matteo Marcello