Melley: «Con noi la sinistra valoriale. Andremo al ballottaggio per vincere»

Replica a Federici. «Con lui le istituzioni occupate dalle correnti di partito»

Guido Melley al punto elettorale inagurato l’altro pomeriggio in piazza Sant’Agostino

Guido Melley al punto elettorale inagurato l’altro pomeriggio in piazza Sant’Agostino

La Spezia, 23 aprile 2017 - LO SCHIERAMENTO a sostegno del progetto civico “LeAli a Spezia” si sta definendo. Le liste saranno sicuramente due, forse tre. E i candidati al consiglio saranno «tutte persone di particolare qualità e freschezza, persone coraggiose che si affacciano per la prima volta alla politica locale». Lo assicura il candidato sindaco Guido Melley che spiega: «La società civile si è mossa, le liste avranno diverse caratterizzazioni. Una sarà fortemente rappresentativa della società, del mondo della scuola, dell’economia, del commercio, della cultura, dello sport in particolare legato ai disabili e del mondo delle professioni. La seconda sarà più legata al mondo del lavoro e al mondo politico della sinistra valoriale, che non è sinistra radicale. Sono molto contento che questa sinistra sostenga il progetto. Poi una terza lista che sarà una sorpresa».

“Sinistra radicale e grillismo pentito. Chi vota Melley favorisce la destra”. Parole del sindaco uscente Massimo Federici. Che cosa gli risponde?

«Sulla sinistra valoriale ho già risposto. Chi si pente del grillismo merita grande rispetto. Non rispondo agli attacchi politici di nessuno, parlo alla città e dei progetti del futuro. Penso che il sindaco, come figura istituzionale, rappresenti la comunità e debba sempre svolgere un ruolo politica alto. Così penso di aver detto tutto. In questa città esiste l’idea del contrasto, della lotta sei con me o contro di me: non mi riconosco in questo».

Ha avviato gli incontri nei quartieri?

«Iniziamo ai primi di maggio Sarà una campagna di ascolto, non faremo comizi, siamo diversi anche in questo. Parleremo con la gente, spero di trarre tante indicazioni per arricchire il nostro programma. Con “Ascoltiamo la città” non andremo solo nei quartieri ma organizzeremo anche tavole rotonde tematiche».

Si sta definendo anche il suo programma. Quali considera punti centrali e qualificanti?

«Abbiamo in testa una idea grande. La città del futuro è fatta di tante città in una. La prima è la città della salute, tema a cui il 3 maggio all’Allende dedicheremo un forum. Salute non è solo il tema ospedale ma significa riduzione dell’inquinamento, informazione alla popolazione, valorizzazione del territorio e del bio, piste ciclabili, attività fisica, parchi, animali, trasformazione dei trasporti dal gasolio all’elettrico. Vogliamo che la città della salute diventi un brand per La Spezia e costruire un evento internazionale. Poi pensiamo alla città dell’ambiente e del mare, col completamento definitivo della depurazione delle acque e con un modello diverso di raccolta differenziata dei rifiuti».

Resta il progetto di interramento per viale Italia.

«L’interramento di viale Italia è il vero waterfront per avvicinare la città al mare. Possiamo lavorarci. Come lavoreremo alla città dell’intergrazione e dell’inclusione sociale su cui l’8 maggio faremo un forum con le comunità etniche. Non ultimo nel nostro programma il lavoro: industria di qualità, favorire l’imprenditorialità giovanile, salvaguardia del commercio tradizionale».

Il futuro dell’area dopo la centrale Enel. Che cosa ne pensa del referendum per eliminare la destinazione industriale e realizzare Spezialand?

«Non ci convince l’idea di Spezialand; per noi area Enel vuol dire industria di qualità e non pesante, perché i quartieri del Levante hanno già dato abbastanza, e centri di ricerca. Un’esperienza modello è la trasformazione di una vecchia fabbrica di lavatrici: la ex San Giorgio dei Malacalza».

Che cosa rimprovera di più alla giunta Federici?

«Una cosa, che è ciò che mi ha spinto a candidarmi: l’occupazione delle istituzioni da parte delle correnti dei partiti. Io sono persona libera e così chi ha sposato il mio progetto civico. Non ci è piaciuto il modo in cui si è governato, una sorta di “o con me o contro di me”».

Come si immagina il voto: vittoria al primo turno o ballottaggio, e tra quali candidati?

«Sono convinto che andremo al ballottaggio. E’ ridicolo pensare che qualcuno possa vincere al primo turno. Con chi ci confronteremo al ballottaggio non lo so. Ma siamo qui per vincere. La nostra offerta politica è diversa. Il centrodestra è una sommatoria di partiti che hanno avuto un lungo travaglio per individuare il candidato, persona rispettabile ma che non sarà mai libera. Anche il Pd ha scelto con fatica, di nuovo una persona rispettabile ma espressione di un partito che, stranamente, neppure mette il logo sui suoi manifesti. I 5 Stelle vendono una proposta indefinita, un’idea di un mondo separato. Noi ci abbiamo messo ua faccia e un nome, io non ho chiesto aiuto ai partiti. Alcune forze della sinistra valoriale hanno rinunciato al loro simbolo per sostenere un progetto civico».

Se si candidasse a sindaco, secondo lei Forcieri potrebbe cambiare il quadro?

«Non ho nulla da dire».