Lo stupore del giovane crocierista. E’ un calvario girare in carrozzina

Una nostra cronista si è imbattuta nel turista disorientato e in difficoltà

Disabile in carrozzina

Disabile in carrozzina

La Spezia, 20 ottobre 2017 – Mercoledì, camminando in una delle zone più battute dai turisti nella nostra città, mi sono trovata davanti ad una scena che mi ha lasciata fra il costernato e l’imbarazzato. Stavo scendendo dal piazzale Giovanni XXIII verso piazza Verdi godendomi la bellezza delle nostre alture e questo scampolo tardivo d’estate, quando ho scorto un giovane su una sedia a rotelle in una situazione di grande difficoltà. Si trovava in strada, all’incrocio fra via dei Colli e via Tolone, e mentre stava provando a salire sul marciapiede per andare verso la Cattedrale, la mancanza dello scivolo ha quasi fatto ribaltare il mezzo, come se fosse un cavallo imbizzarrito.

Dopo questo primo tentativo andato a male, il ragazzo ha provato a tornare indietro, ma ha dovuto verificare di persona che anche il marciapiede di fronte era stato realizzato senza tener conto delle necessità dei disabili. Mi sono avvicinata a lui per vedere se gli serviva un aiuto, e mentre un uomo in giacca e cravatta passava indifferente alla scena, mi ha ringraziata, chiedendomi come avrebbe potuto raggiungere il punto più in alto. Da vicino, ho potuto vedere che si trattava di un crocierista di una ventina d’anni, arrivato con la compagnia MSC in città: se era riuscito a scendere senza problemi dalla mastodontica Freedom of the Seas ormeggiata proprio di fronte alla chiesa che desiderava visitare, per lui il giro alla Spezia si stava rivelando una corsa ad ostacoli. Armato di una borraccia e di uno smartphone con la mappa della città che avrebbe voluto visitare in ogni angolo, ha dovuto rinunciare al suo piano A: facendolo passare dalla strada, l’ho scortato per evitare che le auto gli andassero addosso e finalmente, su via XX Settembre, è riuscito a prendere la sua strada verso il centro e la zona pedonale, che gli ho caldamente consigliato, pensando che avrebbe avuto vita più facile.

Non conosco il suo nome, né la sua nazionalità, anche se l’accento pareva statunitense, ma a parlare senza bisogno di presentazioni è stato il suo stupore nel vedere che ancora in una città del 2017, un disabile non è libero di girare in autonomia a causa delle barriere architettoniche: "Come mai ci sono marciapiedi così?" mi ha chiesto. Non ho saputo rispondere, ma gli ho promesso, non senza imbarazzo, che avrei segnalato al sindaco l’accaduto, sperando che sia l’ultimo di una lunga serie: lo faccio dalle colonne del nostro giornale. Prima di salutarci, mi ha domandato dove avrebbe potuto acquistare un souvenir della città: nonostante tutto, questo brutto episodio non deve avergli tolto l’entusiasmo di conoscerla meglio.