Incendio Ferdeghini, "Quale autocombustione? Guardate quella fiammata improvvisa..."

L’ombra del dolo dietro il rogo che ha distrutto la ditta Ferdeghini

Agostino Ferdeghini, titolare della ditta di stoccaggio e trattamento rifiuti di Cerri, di fronte al computer nel proprio ufficio

Agostino Ferdeghini, titolare della ditta di stoccaggio e trattamento rifiuti di Cerri, di fronte al computer nel proprio ufficio

Follo (La Spezia), 18 aprile 2017 - "Guardi le immagini: vede quella fiammata improvvisa? Questa volta è impossibile che sia colpa dell’autocombustione. Non ci credo". Gli occhi di Agostino Ferdeghini, stanchi dopo una notte passata a vedere la propria azienda preda dell’incendio, sono fissi sul monitor del computer che proietta le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Fuori, i vigili del fuoco sono impegnati a bonificare l’area, dopo oltre quattro ore di battaglia: le fiamme hanno appena colpito l’impianto di trattamento rifiuti di Cerri che si occupa di selezione, recupero e stoccaggio di materiali pericolosi e non, bruciando ciò che era stoccato nel piazzale e arrivando a lambire anche uno dei capannoni.

La giornata di Pasqua non è stata delle più spensierate per la bassa Val di Vara: tonnellate di rifiuti andati in fumo nel rogo scoppiato tra sabato e domenica, che ha sprigionato una nube definita "potenzialmente pericolosa" dalle istituzioni; venticinque famiglie di Cerri evacuate di prima mattina (e rientrate poi nella serata di domenica) dalle proprie abitazioni grazie all’intervento di Protezione civile e Croce Rossa; ordinanze dei sindaci di Follo, Bolano, Calice al Cornoviglio e Vezzano Ligure per avvisare i cittadini di tenere le finestre chiuse e di muoversi il meno possibile a piedi, ma soprattutto per intimare di non consumare i frutti del proprio orto e le acque sorgive fino a che il personale di Arpal e quello della struttura di sanità pubblica dell’Asl non termineranno le verifiche.

"Guardi cosa succede: alle 3.17 in punto si vede una fiammata e poi scoppia immediatamente l’incendio. E’ molto strano, non credo all’autocombustione" spiega Agostino Ferdeghini, mentre mostra le immagini al cronista. Una pista, questa, battuta dai carabinieri, che quelle immagini le hanno acquisite subito, proprio nel tentativo di individuare dettagli utili a far luce sulla vicenda.

"Abbiamo chiuso l’azienda alle 12.30 di sabato, giorno in cui peraltro è anche piovuto" spiegano dall’azienda. Saranno le indagini dell’Arma, con il supporto dei vigili del fuoco, a spiegare cosa è realmente successo.

"Purtroppo per molte persone non è stata una bella Pasqua – spiega il sindaco di Follo, Giorgio Cozzani – Sul rogo esistono grosse perplessità che spero possano essere risolte a breve dalle autorità competenti con la visione delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’azienda. Un ringraziamento particolare va a tutta la macchina dei soccorsi, che è stata impeccabile anche nel giorno di Pasqua, e a tutti i cittadini che sono stati costretti, loro malgrado, a lasciare le proprie case".

Intanto, anche per la giornata di ieri sono andate avanti le verifiche di Arpal e Asl, che hanno effettuato prelievi su terreni, coltivazioni, falde acquifere (compresi i corsi d’acqua in prossimità dell’impianto) e valutato la salubrità dell’aria, per accertare le eventuali ricadute sul territorio dei fumi sprigionatesi nell’incendio in cui sono andate bruciate tonnellate di rifiuti. Fino a che i due enti non si saranno pronunciati, rimarranno valide le prescrizioni delle ordinanze comunali.

Matteo Marcello