L’ultimo saluto ai quattro alpinisti. Le salme restituite alle famiglie

Oggi i funerali dei due lunigianesi, domani quelli degli spezzini

Tragedia sul ghiacciaio, le 4 vittime

Tragedia sul ghiacciaio, le 4 vittime

La Spezia, 19 febbraio 2017 - Il momento del dolore e del ricordo. Si terranno fra domenica 19 e lunedì 20 i funerali dei quattro alpinisti morti giovedì scorso mentre affrontavano la cascata ghiacciata della Bonne Année di Gressoney, ad Aosta. Una tragedia senza colpe, che ha in Tino Amore, esperto istruttore spezzino di 60 anni, l’unico superstite della cordata di amici esperti che da anni era accomunata dalla passione per le arrampicate e le ascese.

Solo sabato sera i corpi di Fabrizio Recchia e Antonella Gallo hanno fatto ritorno alla Spezia, trasportati all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea in attesa delle esequie.

I funerali di Antonella Gallo, 51 anni, dipendente di una banca, si terranno lunedì alle 10 presso la Cattedrale di Cristo Re.

Nel pomeriggio, alle 15 presso la chiesa di Santa Maria Assunta, a Vezzano Ligure, si terrà l’ultimo saluto a Fabrizio Recchia, 51 anni, dipendente della motorizzazione.

Si tengono invece domenica i funerali di Antonella Gerini e Mauro Franceschini. La salma di Antonella, 50 anni, nativa del quartiere Gobetti di Aulla, è tornata a casa ieri sera. E’ stata sistemata temporaneamente in una piccola chiesa situata non lontano dall’abitazione della famiglia. Le esequie si terranno alle 15.30 presso la chiesa di San Caprasio, nella città natale.

Alla stessa ora, ma nella chiesa parrocchiale di Caprigliola, saranno moltissimi a rendere omaggio a Mauro Franceschini, 57 anni. 

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Ai funerali, che in prima battuta si pensava potessero essere organizzati in forma unica, presso la Cattedrale del Cristo Re a Spezia, non mancheranno le rappresentanze del Cai, in arrivo da diverse parti d’Italia per portare il proprio cordoglio alle famiglie degli alpinisti deceduti. Una tragedia senza precedenti per l’alpinismo spezzino, alla cui base la Procura e investigatori del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cervinia ipotizzano una tragica fatalità.

Gli alpinisti si erano accorti che la temperatura stava aumentando rapidamente, e per questo stavano accelerando la scalata, ma all’improvviso si è sentito uno scricchiolio, poi un boato e mezza cascata è crollata travolgendo i quattro alpinisti e risparmiando Tino Amore: la corda che lo legava al collega è stata tranciata dal ghiaccio in caduta libera.

Le indagini della procura di Aosta e dei finanzieri del Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cervinia non hanno fatto emergere responsabilità. Sulle cause che hanno generato il crollo del ghiaccio, gli stessi finanzieri non escludono l’ipotesi maturata fin dall’inizio: il rialzo termico – oltre 17 gradi in due ore: alle 9 il termometro segnava -6,6 gradi, mentre alle 11, orario dell’incidente, la temperatura era improvvisamente salita a +10,9 gradi – avrebbe inciso sulla stabilità della parete di ghiaccio.