Filibustieri senza portafoglio, lo 'Sbarco dei pirati' naufraga

L’associazione non ha soldi per far fronte ai vecchi debiti

Dopo mesi di confronto infruttuoso gli organizzatori della festa sono pronti a smobilitare

Dopo mesi di confronto infruttuoso gli organizzatori della festa sono pronti a smobilitare

Cadimare (La Spezia) , 30 gennaio  2017 - I PIRATI rischiano di naufragare nel mare della burocrazia e dell’incapacità delle istituzioni a valorizzare in casa un evento sempre più scimmiottato qua e là nella penisola. L’evento è quello dello Sbarco dei pirati, promosso otto anni fa dall’omonima associazione di Cadimare, all’insegna del più contagioso volontariato. Una festa in cui gli spettatori, sollecitati a indossare le vesti dei filibustieri, si fanno attori, in un crescendo di allegria che, seppur da marcare stretta per il rischio di eccessi indotti dall’alcol, non ha mai prodotto degenerazioni fuori controllo, raggiungendo il top delle 25mila presenze.

EBBENE, nel 2017 gli organizzatori paiono intenzionati a tirare i remi in barca: troppo faticoso, troppo oneroso rimettere in piedi la festa in borgata in assenza di preventive certezze di risorse per far fronte alle imposizioni indigeste. Qualche esempio: il servizio d’ordine, la posa di 40 bagni chimici, la pulizia post-festa a spese dell’associazione. Ma pare ormai essere sfumata anche la soluzione attorno alla quale, sotto traccia, i pirati hanno lavorato negli ultimi mesi, per superare le criticità indotte dalla folla che assedia il borgo e, al tempo stesso, ‘salvare’ la biennalità della Festa della marineria finita nelle secche dei debiti non saldati: realizzare lo sbarco alla Spezia, sulla passeggiata Morin e al molo Italia, nella prospettiva di renderlo l’epilogo di appuntamenti in città all’insegna di una dimensione più culturale della festa, oltre la simpatica carnevalata di inizio estate. Ebbene dopo vari tavoli di confronto col Comune della Spezia, i contatti avviati dall’equipaggio della goletta Pandora per far confluire alla Spezia anche dall’estero vari velieri da affiancare alla barca-simbolo dello sbarco, il Quinto Remo, il terremoto all’Autorità portuale dove l’assestamento è ancora lontano dalla messa a fuoco del tema, gli sforzi per salvare l’evento paiono essere arrivati al punto di rottura.

NESSUN pronunciamento ufficiale da parte degli organizzatori; se non la sensazione che si sentano traditi. «Stiamo elaborando un comunicato» dicono dal covo della filibusta. Mossa tattica per scrollare dal torpore chi ha promesso assist ma non da dato seguito a essi? Pare proprio di no. Siamo alla smobilitazione generale, all’evaporazione di tanti propositi per consolidare la dimensione culturale della festa. Uno per tutti: una giornata, prima dello sbarco, dedicata alla pirateria di casa nostra, sulle rotte tracciate da romanzi e scrittori che, lungi dal seguire i miti hollywoodiani, hanno lavorato per studiare e valorizzare la storia della pirateria mediterranea: dal recente ‘ Rais’ di Simone Perotti, al ‘Bacicio do’ Tin’ di Alberto Cavanna, a ‘Casa di Mare’ di Marco Buticchi. E non solo per gli scrittori-testimonial sarà una grande delusione sapere che i pirati hanno deciso di arrendersi.