Ferito alla testa con pallini da softair. La polizia dà la caccia al ‘cecchino’

Altri due casi in pochi giorni. Sopralluogo “balistico’’ in via Gramsci

Polizia (Foto di repertorio)

Polizia (Foto di repertorio)

La Spezia, 11 giugno 2017 - L’ULTIMO episodio è avvenuto solo qualche sera fa: un colpo dritto alla testa del malcapitato passante, sparato probabilmente da un palazzo utilizzando un fucile da soft air carico di pallini di plastica. All’Umbertino come nei teatri di guerra, verrebbe da dire, viste le gesta di un novello cecchino che da qualche tempo sta mettendo gli ignari passanti nel mirino del suo fucile ad aria compressa, ‘arma’ replica fedele delle vere armi da fuoco, di libera vendita e non letale, utilizzata nelle discipline di guerra simulata, ma che può comunque diventare pericolosa se impiegata nella maniera sbagliata. Come accaduto la scorsa sera in via Gramsci, dove un trentenne è finito sotto il fuoco nemico dell’ignoto tiratore scelto. Tutto è successo in pochi secondi. Il primo colpo è andato a vuoto di pochi centimetri, dopo aver sfiorato il trentenne, il secondo pallino di plastica è finito dritto alla testa del malcapitato. Stava camminando verso casa quando ha sentito il primo colpo infrangersi sull’asfalto dopo averlo sfiorato. Non ha avuto neppure il tempo di mettersi al riparo: è stato subito colpito da un secondo pallino di plastica dura. Un colpo doloroso a tal punto da costringere il trentenne a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea: per lui una prognosi di qualche giorno, a causa dell’ematoma superficiale provocato dal proiettile di plastica. L’episodio è però finito al vaglio della polizia di stato, segnalato dalla stessa vittima agli agenti del presidio di polizia dell’ospedale cittadino, ha innescato le indagini della squadra volante della Questura.

SONO stati proprio i poliziotti a effettuare un primo sopralluogo all’Umbertino per tentare di capire da quale palazzo fosse partito il colpo che ha attinto il trentenne. Una verifica balistica che, unita alle testimonianze raccolte nella zona, potrebbe portare all’individuazione del cecchino che da qualche tempo sta creando apprensione nel quartiere. Di fatto, quello che ha visto sfortunato protagonista il trentenne non è un episodio isolato. Sarebbero almeno tre le persone finite nel mirino del cecchino, sempre nello stesso quartiere. Una di queste, un nordafricano colpito alla spalla da un pallino di plastica mentre passeggiava a poca distanza dallo stesso punto in cui era stato ferito il trentenne spezzino, non è ricorso alle cure dei sanitari. Di certo, gli episodi sono avvenuti durante le ore serali, con l’apprendista tiratore scelto che ha approfittato dell’oscurità per mettere nel mirino i malcapitati senza essere visto. Non è comunque il primo episodio in cui le air soft gun vengono usate impropriamente: qualche anno fa a Porto Venere un uomo venne denunciato dai carabinieri dopo aver preso di mira tre ragazzini con un fucile ad aria compressa.