Endorsement di Dario Vergassola per Orlando: «Dopo il giglio una... mesciua magica»

Il comico e cantautore a ruota libera sul "Pd - crisantemo"

Dario Vergassola e Andrea Orlando

Dario Vergassola e Andrea Orlando

La Spezia, 28 febbraio 2016 -  «VOTARE Orlando alle primarie? Sono abbastanza intenzionato». Dario Vergassola sabato sera attendeva l’arrivo del ministro all’ingresso di Sala Dante per la prima uscita spezzina del candidato alla segreteria nazionale del Pd contro Matteo Renzi. E non ha fatto mistero delle sue preferenze. «Chissà che non possa venire da Spezia una scossa. Ecco, una mesciua magica al posto del giglio magico – scherza, riferendosi al nome dato al gruppo di fedelissimi del leader fiorentino  – anche se forse parlando del Pd sarebbe più adatto un crisantemo».

Critico verso il partito, con i toni della satira, ma con una convinzione seria: «Per il buon Orlando c’è uno spazio. E poi, siamo a Spezia, in Liguria, come fai a votare i toscani?». Sugli scissionisti del Pd, Vergassola non dice molto: l’immediatezza sta nel rilevare la coincidenza dell’acronimo del movimento “democratico e progressista” con il Dp di democrazia proletaria: «Ma il Pd democrazia proletaria non l’ha mai vista».

In città la campagna delle primarie per la segreteria nazionale del Pd si interseca con quella per le elezioni comunali. Chi vorrebbe come sindaco? «A parte me? – replica lesto – Non avrei idea. Io avevo proposto Camerini (l’ammiraglio Roberto Camerini, ex comandante del Comando marittimo nord, ndr) ma pare che se lo voglia prendere il centro destra, a dimostrazion che alla Spezia il centro sinistra dorme».

Altri nomi? Era circolato anche quello di un sarzanese, Lorenzo Forcieri. «Gli hanno dato una bella legnata ma secondo me era papabile. E i Cinque Stelle hanno fatto l’errore di segare Grondacci».

In definitiva, quale previsioni per le amministrative? «Il centro destra ci sta che vinca per gli errori degli altri. Alla Spezia hanno sempre messo candidati per non vincere ma...».

L’ultima domanda, Vergassola se la fa da solo: «Non mi chiedete che cosa penso della tassa per andare alla Palmaria? Io sono contrario, meglio una tessera a 10 euro per tutto l’anno, così per chi ci abita sono 80 centesimi al mese e chi viene da Parma per tre giorni la fa uguale, pensando magari di tornare e sfruttarla di più».

Arriva il ministro, e Vergassola resta al suo fianco fino a quando Orlando sale sul palco per l’intervento.