«Picchiata su commissione», la Cgil raccoglie la denuncia choc

Una donna racconta la violenza ‘ordinata’ dal datore di lavoro

Violenza sulle donne, foto generica

Violenza sulle donne, foto generica

La Spezia, 27 settembre 2016 - «Mi hanno picchiata ‘su commissione’. Mi hanno picchiata perché ‘colpevole’ di aver chiesto, con insistenza, al mio datore di lavoro una retribuzione che mi spettava di diritto». E’ quanto ha raccontato – come si legge in una nota ufficiale della Cgil diffusa ieri – una donna, di professione badante, alla Camera del Lavoro della Spezia alla quale si è rivolta, insieme al marito e con ancora il volto tumefatto per capire il da farsi e chiedere sostegno dopo che la coppia, così ha raccontato a chi la ha accolta alla Camera del lavoro, non sarebbe riuscita a sporgere denuncia in questura per la difficoltà di esprimersi in italiano.

La donna, una sudamericana cinquantenne, era accompagnato dal marito, anche lui vittima delle botte. Non è la prima donna a rivolgersi alla Cgil per confidare di essere stata vittima di violenza: basti pensare che nelle ultime tre settimane nella sede del sindacato sono state ascoltate ben tre segnalazioni di violenza e alle vittime sono state fornite le indicazioni necessarie sul da farsi e i recapiti dei centri antiviolenza. Nel caso della signora, la Camera del lavoro si è assicurata che in questura le venisse fornito un mediatore linguistico. E così è stato. Denuncia presentata.

Ma la vicenda non era sconosciuta agli uomini della polizia di Stato. I poliziotti erano intervenuti nell’immediatezza del fatto che, stando a quanto emerso, divergerebbe in parte dalle dichiarazioni rese dalla coppia alla Camera del lavoro. Era il 3 settembre scorso. «Per noi cambia poco – è il commento di Lara Ghiglione della segreteria confederale –. Alle indagini penseranno gli organi preposti, ma resta il fatto che la donna è stata picchiata. E che tutto è nato per un posto di lavoro. Ed è su questo che dobbiamo riflettere e lavorare. Come Cgil riteniamo che, di là del necessario e importantissimo ausilio al momento della denuncia, occorra che le istituzioni lavorino maggiormente sul fronte della prevenzione attraverso progetti di educazione all’affettività nelle scuole, cosa di cui cerchiamo di occuparci anche come organizzazione sindacale, ma in particolar modo sul fronte della promozione dell’occupazione femminile. Le risorse vanno trovate, anche per i centri anti violenza».

Stando a quanto emerso finora, la polizia sarebbe intervenuta per sedare una lite scoppiata fra la coppia e il datore di lavoro della donna, un professionista. La discussione sarebbe nata quando l’uomo ha comunicato alla signora di non voler proseguire il rapporto di lavoro. Alla discussione avrebbe assistito anche un collega del datore di lavoro e un cittadino albanese, la cui moglie avrebbe dovuto sostituire la signora nell’accudire l’uomo costretto su una carrozzina. La discussione avrebbe preso ben presto toni accesi e minacciosi e sarebbe degenerata. La coppia di sudamericani avrebbe avuto la peggio e la donna è stata costretta a ricorrere alle cure dei medici, uscendo dal pronto soccorso con un referto di quindici giorni. Le indagini sono in corso.