Agguato ai tifosi della Massese. Daspo da record a dieci spezzini

Tra loro c’è un ragazzo di 17 anni. Segnalato anche un tredicenne

La polizia ha identificato undici tifosi ma se ne cercano altri

La polizia ha identificato undici tifosi ma se ne cercano altri

La Spezia, 10 maggio 2017 - C'è chi potrà tornare allo stadio solo fra otto anni, e chi, appena tredicenne e per questo non punibile per le sue azioni, sarà comunque segnalato al Tribunale dei minori. Ha i volti di undici tifosi spezzini il folle agguato avvenuto il 13 aprile a Sarzana ai danni di un gruppo di supporter della Massese in trasferta al ‘Luperi’ per seguire il match contro la Fezzanese. Una rivalità atavica, quella tra spezzini e massesi, sfociata nell’ennesimo episodio violento. Dieci i tifosi colpiti dal divieto di accedere alle manifestazioni sportive: il più grande ha 47 anni, il più piccolo 17. Per quattro tifosi, che al momento dell’episodio erano già sottoposti al Daspo, è arrivata la stangata: 8 anni di Daspo con obbligo di firma; per due di questi, anche una denuncia per aver violato le prescrizioni del divieto in essere. Per altri tre tifosi il Daspo è di 5 anni (sempre con obbligo di firma), mentre ad altri tre supporter aquilotti, tra cui il 17enne, è stato comminato uno stop di un anno. Il tredicenne, non sanzionabile, sarà segnalato al Tribunale dei minori. 

LA QUESTURA ha inviato alla procura una comunicazione dettagliata al fine di permettere una valutazione circa la sussistenza di eventuali reati, come la rissa aggravata. Digos, divisione anticrimine e commissariato di Sarzana hanno impiegato meno di tre settimane per andare a segno, ma le indagini proseguono per identificare altri protagonisti. Secondo gli investigatori, i tifosi aquilotti intervenuti nell’agguato sarebbero almeno una quindicina. Tutto si sarebbe svolto in pochi minuti. I tifosi spezzini, arrivati a Sarzana con tre macchine e un motorino, hanno atteso che un gruppetto dei 150 supporter arrivati da Massa al ‘Luperi’ (finita 3-0 per i verdi) si incamminasse verso le proprie auto una volta terminata la partita. Manganelli telescopici, bottiglie di vetro, razzi e fumogeni l’armamentario utilizzato per l’aggressione, avvenuta nei pressi della sede della pubblica assistenza. Alcuni tifosi spezzini furono fermati e identificati dagli agenti qualche minuto dopo nel centro di Sarzana: da quel controllo si è sviluppata poi l’indagine, con i tifosi spezzini identificati anche grazie alle telecamere pubbliche e private situate a poca distanza dal luogo dell’aggressione e dalle testimonianze di chi aveva assistito all’accaduto. «Non sono tifosi, ma esponenti di una frangia violenta che da irresponsabili hanno dato vita a questi episodi, con la Massese così come accaduto contro il Vicenza – spiega il questore vicario Giuseppe Mariani –. A queste persone non interessa il calcio, non mi sento di criminalizzare l’intera Curva Ferrovia, con cui è stato avviato un dialogo proficuo e che spero possa prendere le distanze dai facinorosi».