Stop del Comune al molo crociere: «Così si torna indietro di trent’anni»

Forcieri: «Intanto Msc investe a Livorno» / FEDERICI, STOP AL "PENNELLO" / IL PUC RIDISEGNA CALATA PAITA

Calata Paita come viene disegnata dal nuovo Puc

Calata Paita come viene disegnata dal nuovo Puc

La Spezia, 24 aprile 2017 - OLTRE MILLE firme raccolte «per invitarmi a scendere in campo» e un elenco di persone dispostie a impegnarsi e candidarsi a suo sostegno. Lorenzo Forcieri, ex senatore e ex presidente dell’Autorità portuale, appare sempre più “tentato” dall’ipotesi di scendere in campo e puntare al ruolo di sindaco, anche se, ancora una volta, di fronte alla domanda diretta, non scioglie la riserva. Risponde invece ad alcuni quesiti sul porto, visto che la divergenza di visione tra Comune e Authority sul nuovo molo crociere era emersa pubblicamente un anno e mezzo fa, quando alla guida dell’Ap c’era lui. Oggi l’amministrazione comunale ha trasformato in atto amministrativo la propria idea di Calata Paita, in contrasto con il Piano regolatore portuale, dimostrando che il tema è cruciale: la presidenza dell’Authority è cambiata, la divergenza tra scelte progettuali dell’Ap e amministrazione uscente resta.

Forcieri, si aspettava che la giunta Federici ‘cancellasse’ col Puc il molo crociere previsto su calata Paita?

«Si tratta di un grave errore, ma è anche la dimostrazione di quante opposizioni ci siano state al lancio delle crociere alla Spezia e di quanto abbia dovuto faticare per realizzarlo. Le due immagini pubblicate dalla Nazione sono molto chiare: nel Puc approvato dal comune scompaiono il molo per le crociere e la stazione crocieristica. Si tratta di un passo indietro di trent’anni: un dietrofront più che un waterfront. Queste incertezze scoraggiano operatori ed investitori che scelgono di investire altrove, come ha fatto Msc a Livorno».

Che valore amministrativo ha questo atto? Blocca il percorso della nuova Ap che ha confermato il molo nel piano delle opere per il 2018?

«Se dovesse rimanere così si rischierebbe di bloccare tutto, ma bisogna cambiare questa impostazione sbagliata che non corrisponde agli interessi della città e ostacola la sua vocazione turistica. Bene ha fatto la nuova presidente a confermare la realizzazione del molo, del piano delle opere e del piano regolatore portuale».

Il presidente degli spedizionieri Alessandro Laghezza ma anche la Fit Cisl difendono il molo crociere perché chiedono che la banchina ovest del Garibaldi torni al commerciale.

«Probabilmente Laghezza pensa di difendere gli interessi della sua categoria, ma non c’è alcun rapporto tra molo crociere e lato ovest del Garibaldi, che invece è legato all’ampliamento ad est dello stesso, in modo che il rapporto tra merci e passeggeri resti equilibrato».

Secondo lei significa che Contship potrebbe non investire più negli ampliamenti nell’area del Garibaldi est?

«Spero non sia così, perché vorrebbe dire rimettere in discussione tutto il nuovo assetto del porto, che ora ha tutte le approvazioni e le condizioni per essere realizzato. Spero che Contship proceda mantenendo gli impegni sottoscritti nell’atto sostitutivo della concessione. Gli investimenti sulle banchine da parte dei concessionari costituiscono infatti la migliore garanzia per mantenere e sviluppare queste attività alla Spezia. E questo vale anche e soprattutto per la stazione crocieristica».

Federici fa anche un’altra obiezione sul nuovo molo crociere: i tempi lunghi per la realizzazione.

«L’ampliamento del Garibaldi est, prioritario nel cronoprogramma dei lavori, è previsto sia realizzato in due fasi e già al termine della prima fase Calata Paita tornerà all’Ap e alla città libera da contenitori e merci. Il progetto del molo è stato studiato per essere realizzato in 24 mesi. Certo si tratta di tempi non brevi, ma se mai si comincia... Peraltro se non ci fosse stata l’improvvisa e inaspettata opposizione del comune alla realizzazione del molo crociere, dopo che lo aveva proposto e sempre sostenuto, che ha fatto perdere quasi due anni, e un rallentamento dì Contship nel presentare i progetti, probabilmente ora i lavori avrebbero potuto già essere avviati»

Ha sciolto la riserva sulla sua candidatura a sindaco? Scende in campo o no?

«Come lei sa, sono sempre stato molto perplesso su questa ipotesi, ma ieri mi sono state consegnate le oltre mille firme raccolte per invitarmi a scendere in campo, nonché l’elenco dei cittadini disposti ad impegnarsi e candidarsi per contribuire al cambiamento della nostra città. Si tratta di un grande ed inaspettato esempio di impegno civico che non può lasciare indifferente una persona che come me ha dedicato tanto tempo e tante energie per il bene del nostro territorio. A queste persone, a questo sentimento che è diffuso in città bisogna trovare il modo di dare una risposta adeguata, con o senza una mia candidatura».