Stop al “pennello” su Calata Paita: «Traccio una rotta non irreversibile»

Il sindaco uscente spiega le sue scelte. Ma il candidato del Pd è favorevole a molo crociere e commerciale sul Garibaldi: «Lo voterò lo stesso»

GLI ULTIMI ATTI Massimo Federici definisce la propria eredità politica

GLI ULTIMI ATTI Massimo Federici definisce la propria eredità politica

La Spezia, 23 aprile 2017 - IL CONSIGLIO comunale ha approvato martedì il nuovo Piano urbanistico. Tra le schede, quella che elimina il “pennello” su Calata Paita. Una scelta che farà discutere. Difesa a spada tratta dal sindaco uscente, Massimo Federici.

Federici, il Puc cancella il molo crociere. Ne avete parlato con la presidente dell’Ap di questa scelta in contrasto con il piano regolatore portuale che Roncallo ha dichiarato di voler attuare, inserendo il molo nel suo piano delle opere per il 2018?

«La mia posizione in proposito è sempre stata molto chiara. L’ho espressa nei Comitati Portuali, sulla stampa, nelle sedi istituzionali tutte. Tuttavia è vero che l’Ap la pensa diversamente e che quell’opera, essendo in area portuale, per essere realizzata dovrà essere oggetto di uno specifico accordo con la prossima amministrazione. So bene che ci sono posizioni articolate anche di altri dirigenti dello mio stesso partito su questo punto. Ma io rivendico il diritto di consegnare alla prossima amministrazione un punto di vista e di farlo con la nettezza che mi è propria. Traccio una rotta, ma non irreversibile e, come ho già avuto modo di ricordare, con tutto lo spazio per ragionarci, visti i tempi non brevi di cui dobbiamo tener conto».

La scelta di rinunciare al nuovo molo non può creare incertezze negli operatori sulla volontà della Spezia di valorizzare il settore crocieristico?

«Prima di tutto si dica la verità, senza farsi prendere da ansie da prestazione, su un aspetto. L’eventuale cantiere per questo impegnativo nuovo riempimento solo per iniziare dovrà attendere, a essere ottimisti, tra i tre e i quattro anni, cioè fino a quando non sarà ampliato a levante il Garibaldi. Vorrei ricordare che per l’ampliamento a ponente dello stesso Garibaldi ci sono voluti 9 anni! In secondo luogo gli operatori sono molto interessati a Spezia a prescindere dal nuovo molo. Alcuni di loro neppure lo auspicano questo riempimento. C’è tutto il tempo per chiarire se gli accosti devono essere due come sono adesso o quattro con il nuovo molo. A me pare però opportuno fare chiarezza su un punto: evitare che pur facendo un nuovo molo molto invasivo alla fine ci si ritrovi con due soli accosti sullo stesso. Mi riferisco al possibile recupero per i container del Garibaldi lato ponente».

Nel nuovo Puc Calata Paita resta o no destinata agli attracchi?

«Un’ipotesi praticabile è quella di prevedere un accosto possibile sulla Paita, ma solo nei casi eccezionali di presenza in contemporanea di tre navi».

Manfredini, candidato dal suo partito a succederle nel ruolo di sindaco, ha dichiarato:  “Nessun preconcetto sulla possibilità di prendere in considerazione anche una destinazione puramente commerciale del molo Garibaldi” e anche “Ok al pennello aggiuntivo”. Lei è totalmente contrario al ritorno dei container sul Garibaldi e ha cancellato il molo crociere. Lo voterà lo stesso?

«Certo che lo voto. E convintamente perché è bravo e serio e sarà un grande sindaco. Il mondo, a parte per alcuni, non gira mica tutto intorno a questa storia del molo crociere. Ciò detto trovo del tutto legittimo che su un punto così specifico il candidato sindaco Manfredini abbia una posizione diversa dalla mia che esco di scena tra un mese e trovo altrettanto legittimo che possa sottoporre il mio orientamento a una revisione anche forte».

Il Puc ridisegna anche il resto del waterfront, riducendo volumetrie e eliminando le residenze e grossi centri commerciali. Ritiene che possa essere ugualmente appetibile per gli investitori il cui denaro sarà necessario per attuare la nuova sistemazione?

«Non mi pare che le attuali volumetrie abbiano attivato qualche seppur vaga manifestazione di interesse. Una prospettiva di radicale cementificazione è anacronistica, lontana dalle idee di sostenibilità ambientale e anche fuori mercato. Troppo commerciale su calata Paita poi metterebbe in difficoltà la piccola distribuzione del centro città».

Confindustria esprime   preoccupazione sulle conseguenze   del nuovo Puc e giudica inopportuno che lo abbia approvato un consiglio comunale in scadenza. Che cosa risponde? 

«Mica abbiamo fatto un blitz! La stessa Ance, che rappresenta i costruttori, ammette che oggi si deve guardare più a ricostruzione e rigenerazione che a sviluppo dell’edificato. Poi è un lavoro iniziato già sei anni fa con la variante dello stop cemento sulle colline, era un punto previsto nel mio programma, discusso con la città. Il nuovo Puc dice no all’espansione illimitata del piano dell’87, ai grandi centri commerciali del piano 2003. Era necessario e urgente farlo. I poteri e gli interessi resistono di fronte ai cambiamenti, ma ci vuole un po’ di coraggio. La politica deve essere autonoma dagli altri poteri. La prossima amministrazione potrà fare gli aggiustamenti del caso, ma la rotta nuova è tracciata. Ed è un fatto storico per questa città che ora ha una finestra su un futuro nuovo, moderno e finalmente diverso».