Crisi allergica in ospedale a 19 mesi. I genitori: "Non dovevano sedarlo"

Mamma e papà: "E’ ancora sotto shock, tutto per dargli tre punti"

Crisi allergica a un bambino di 19 mesi

Crisi allergica a un bambino di 19 mesi

La Spezia, 6 dicembre 2016 - «Nostro figlio è cambiato, da bambino tranquillo e sereno è diventato irascibile, scostante, non vuole nemmeno essere toccato. Di notte è in preda agli incubi; si sveglia spaventato ed è difficile farlo calmare... Ha 19 mesi, non 3 anni come è stato detto, non parla ma si fa capire: non ha più il suo sguardo, gli occhietti denotano uno stato di choc. Noi siamo disperati, anzi di più: siamo arrabbiati. A nostro avviso il suo stato di insofferenza deriva dai trattamenti che ha subìto in ospedale alla Spezia».

A parlare sono Arianna e Stefano, genitori del bimbo che, di fronte al bisogno di punti all’arcata sopraciliare in conseguenza di una caduta, è stato sedato al pronto soccorso pediatrico e poi ha avuto una crisi allergica superata grazie al trattamento con adrenalina, antistaminico e cortisone. «Improvvisamente, dopo la sedazione, si è gonfiato come un pallone, è diventato livido, aveva il volto deformato e gli occhi che ruotavano. Me ne sono accorta io e ho avvisato il primario...» racconta la mamma ricostruendo quei momenti terribili, superati grazie alla tempestiva azione con l’antidoto-salva vita. La signora dovrebbe essere contenta per il superamento della crisi allergica. Ma invece è inviperita dopo quello che ha saputo da un infermiere amico di Massa: Qui i bambini mai vengono sopposti a sedazione per un caso simile; per praticare tre punti di sutura, anche vicino all’occhio, ci sono altre soluzioni; in ogni caso, prima della sedazione, occorre effettuare le analisi allergiche.

Di qui il convincimento: «Il bimbo è stato sottoposto ad una roulette russa. Non doveva essere sedato; sarebbe stata sufficiente una anestesia locale», dice il papà.

Ma avete dato il consenso alla sedazione?

«Eravamo sottoposti al dicktat del primo chirurgo che ha visitato nostro figlio: senza sedazione mi rifiuto di dare i punti; basta che il bimbo si muova un pochino e rischio di fargli dei danni all’occhio».

Una rappresentazione plausibile, vista l’età del piccolo...

«No; non a caso il bimbo, dopo essersi ripreso dal trattamento con l’ adrenalina, è stato sottoposto ai punti di sutura: era sveglio. Glieli ha praticati - dice la mamma - un altro chirurgo, perchè quello che ha ritenuto necessaria la sedazione se ne era andato per la fine del suo turno...».

Incalza la papà: «Ieri abbiamo cercato di sapere il suo nome, di acquisire la cartella clinica: vorremmo sapere cosa è stato iniettato a nostro figlio. Vorremmo sottoporlo a degli esami allergici; l’indicazione nel referto rilasciato alla dismissione di due sostanze a rischio allergico, visto quello che è successo, non ci soddisfa...».

Cartella ritirata?

«Non ancora; siamo stati rimbalzati da un ufficio all’altro; ci è stato detto di telefonare tra tre giorni. Lo faremo... Vogliamo andare a fondo a questa vicenda, capire ad esempio perchè nell’ospedale di Massa la sedazioni ai bimbi di 19 mesi non sono praticate e alla Spezia invece la prassi è quella di praticarle, al buio...».

Arriva intanto la telefonata della nonna. La mamma risponde: «Come sta?». Risposta: «E’ sempre agitato, nervoso... chiama te disperatamente». Replica: «Arriviamo subito».