Cittadini...inFormazione: mille con l'Osservatorio Giovani-Editori / FOTO

I giovani a scuola di spirito critico nell'iniziativa al Teatro Civico

Cittadinanza inFormazione al Teatro Civico di La Spezia

Cittadinanza inFormazione al Teatro Civico di La Spezia

La Spezia, 1 dicembre 2016 - Le "fake news", capaci di alterare pensieri e convinzioni; il rapporto tra i giovani, i giornali e la rete finalizzati all’obiettivo di creare coscienza critica, ma anche un allarme da non snobbare: la povertà sta influenzando e limitando sempre di più la conoscenza. Temi caldi e più che mai attuali, quelli affrontati nella prima giornata di incontri di “Cittadinanza inFormazione’’, l’iniziativa organizzata dall’Osservatorio permanente Giovani-Editori e da Fondazione Carispezia che ha portato al Teatro Civico personaggi illustri e centinaia di studenti da tutta Italia.

Proprio le ‘bufale’ e l’era della ‘post-verità’ sono state uno dei temi centrali della prima giornata, sviluppate da Vivian Schiller, già Head of news di Twitter, e riprese da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio permanente giovani-editori. Per Ceccherini, le fake news nella politica italiana hanno «oggi un ruolo irrilevante, ma penso – ha spiegato – che avranno sempre più un ruolo significativo. Nell’ignoranza di segmenti di popolazione le bufale si espandono e producono danni. Per questo, bisogna curare lo spirito critico che è fondamentale perché permette di vedere il mondo con i propri occhi e ragionare con la propria testa. Se la scuola non si esercita in questo, perde una occasione». Il mondo, ha detto Ceccherini, «sarà sempre più complesso e la complessità si decodifica con lo spirito critico. La scuola deve educare proprio all’analisi perché le nuove generazioni saranno sempre più esposte a questi messaggi».

Un ruolo centrale, quello della scuola, esaltato anche da Matteo Melley, presidente della Fondazione Carispezia. «Lo scopo di questi progetti è di aiutare i giovani a comprendere e ad essere protagonisti. Quando ero ragazzo, c’era uno slogan: ‘un uomo che legge ne vale due’. Erano gli anni Settanta, ma questo valore della lettura come comprensione dei fenomeni oggi diventa significativo. Se questo progetto riuscirà a ricreare quella capacità di discussione, la vostra generazione farà un salto in avanti» ha detto rivolgendosi ai giovani.

E se con il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana e con Ferruccio de Bortoli i ragazzi hanno potuto confrontarsi con i temi del giornalismo, non secondario è stato il tema della povertà educativa che mette a rischio le future generazioni, affrontato dal presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti. «Crediamo molto in queste iniziative – ha affermato Guzzetti – per sviluppare nei giovani una mentalità critica. Abbiamo lanciato un programma per ridurre la dispersione scolastica, ma questi problemi dovrebbero essere messi in testa all’agenda di governo. I giovani italiani non sono bamboccioni, vogliono lavorare».