Sui sentieri in ciabattine. Altolà del Cai ai turisti temerari

Cinque Terre. "Task-force per la sicurezza tutti i weekend"

Il direttore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini, insieme a Luca Natale, sui binari della stazione di Manarola

Il direttore del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrizio Scarpellini, insieme a Luca Natale, sui binari della stazione di Manarola

Cinque Terre (La Spezia), 5 giugno 2017 - LA TASK-FORCE messa in piedi dal Parco delle Cinque Terre ha retto l’urto del primo ponte estivo. E l’ha fatto con risultati a tal punto soddisfacenti che l’esperimento sarà ripetuto anche nei prossimi weekend. Tre giorni di intenso lavoro, dunque, sia per le guardie ecologiche e gli uomini del Cai, arruolati per monitorare i punti di ingresso e di uscita dai principali sentieri, sia per il Soccorso alpino, il personale Ati deputato all’accoglienza dei turisti – potenziato per l’occasione –, le 102 guide che aderiscono all’albo dell’ente di Manarola e la cooperativa “Navigazione Golfo dei Poeti’’ che per la Festa della Repubblica ha pensato bene di presidiare con propri dipendenti i punti di imbarco e sbarco dei traghetti.

I BORGHI come al solito erano strapieni. Stesso dicasi per i treni che hanno coperto la tratta rivierasca. «I sentieri, complice anche il gran caldo – spiega Luca Natale del Parco –, hanno segnato una flessione nel numero delle presenze, quantificabile in circa mille persone in meno al giorno rispetto tanto alla Pasqua quanto al Primo Maggio». I numeri sono comunque impressionanti. I passaggi registrati dall’unico contapassi al momento in funzione, quello installato sul sentiero verde-azzurro, sono stati 2.461 venerdì, con un picco di 444 escursionisti nella fascia oraria di maggior afflusso, tra le 11 e le 12; la giornata di sabato è partita in crescendo (i dati di ieri non sono ancora disponibili, ndr.): tra mezzogiorno e l’una sulla tratta Monterosso-Vernazza vagavano in calzoncini corti, maglietta e berretto 479 persone, 2.954 quelle che hanno calpestato il sentiero da mattina a sera. Più contenuta, ma neanche troppo, la presenza dei turisti sul percorso Corniglia-Vernazza, dove sabato, tra le 11 e le 12 – vestiti di rosso, con lo stemma del Club Alpino e il tesserino del Parco – i volontari del Cai hanno contato 280 passaggi in entrata e circa 150 in uscita. Un flusso costante e regolare: rispetto ai ponti primaverili, nell’ultimo weekend gli escursionisti si sono distribuiti in modo abbastanza omogeneo nella fascia 11-16. Tanto le guardie ecologiche quanto i volontari del Cai, con il sostegno delle guide del Parco, hanno dato informazioni e suggerito percorsi alternativi, il tutto in funzione dei numeri e delle difficoltà individuali, soprattutto ad affrontare la vertiginosa salita della Beccara. I turisti hanno apprezzato, interloquito, seguito consigli, abbracciato in toto la proposta del Parco per una fruizione disciplinata delle meraviglie delle Cinque Terre. In toto... o quasi. Perché il vero nervo scoperto, sul fronte sicurezza, riguarda al momento l’inadeguatezza dell’abbigliamento indossato per affrontare percorsi che non hanno niente da invidiare a scenari montani. E su questo in molti sembrano voler fare orecchi da mercante. Tanti, troppi gli escursionisti sorpresi, nel weekened appena trascorso, a varcare la porta d’accesso ai sentieri, indossando semplici ciabatte o infradito. E questo nonostante il decalogo delle norme di comportamento da adottare in area Parco, regolarmente pubblicato sul sito dell’ente, dica a chiare lettere che la percorrenza dei tracciati deve «sempre avvenire in condizioni meteo climatiche buone, con calzature adatte e da parte di persone dotate di buona pratica escursionistica». Anche la cartellonistica lo riporta.

IL TEMA, che investe da vicino questioni legate alla privata e pubblica incolumità è sempre più al centro del dibattito. «Purtroppo – spiega il direttore Patrizio Scarpellini – fino ad oggi, non disponendo di un piano, l’ente non ha potuto adottare un regolamento che vieti l’accesso ai sentieri a chi indossa abbigliamento non idoneo. Insomma, la giunta non ha potuto prevedere comportamenti sanzionabili. Appena sarà disponibile il piano del Parco, studieremo il da farsi: sicuramente un divieto di questo tipo sarà applicato ai tracciati per i quali è richiesta l’esibizione della 5 Terre Card. Nel frattempo, stiamo discutendo dell’opportunità di introdurre, tramite ordinanza del presidente e dei sindaci dei tre Comuni del territorio, una norma che obblighi al pagamento delle spese chiunque debba essere soccorso per un infortunio e venga trovato sprovvisto di indumenti e attrezzature idonee all’escursionismo». Una novità che potrebbe diventare concreta già con l’avvio del 2018.

Roberta Della Maggesa