La Sala Bingo a rischio chiusura. Avviso di licenziamento ai dipendenti

Ricorso al Tar contro le norme anti-gioco nei pressi dei luoghi sensibili

L’inaugurazione della Sala Bingo

L’inaugurazione della Sala Bingo

La Spezia, 19 febbraio 2017 - IL COMUNE intima alla sala bingo di cambiare sede, pena la chiusura, e la proprietà invia preavvisi di licenziamento ai suoi dipendenti. Continua a far discutere, in città, l’applicazione a tappeto della legge regionale varata nel 2012, che impone a sale giochi e sale slot di tenersi a una distanza di almeno trecento metri dai luoghi sensibili, come chiese, scuole, e ospedali. Questa volta però, la battaglia a suon di carte bollate tra imprenditori e Palazzo civico si ripercuote anche su decine di lavoratori.

Trentacinque, quelli in servizio presso la sala bingo di piazza Cavour che, come annunciato dalle organizzazioni sindacali, hanno ricevuto una lettera di preavviso. Il licenziamento dovrebbe scattare – il condizionale è d’obbligo – a maggio. La vicenda, tuttavia, ha radici più antiche. Ovvero da quando, alla fine del 2015, l’amministrazione comunale ha deciso di mandare una lettera di avviso a cinque società che avevano avviato la propria attività prima dell’introduzione della legge regionale, e che non rispettavano i canoni individuati dalla giunta di piazza De Ferrari.

L’invito degli uffici comunali a regolarizzare la propria posizione suonava più o meno così: passati i cinque anni dall’introduzione della legge regionale, anche queste società avrebbero dovuto attenersi alle nuove regole. In soldoni: o vi spostate, o chiudete. Tra queste, anche la sala bingo. Immediato il ricorso al Tar da parte della società. Nei primi giorni si marzo è fissata l’udienza di merito, con i giudici del tribunale amministrativo chiamati a dirimere la battaglia. Con l’azienda che però, nel frattempo ha già comunicato ai dipendenti che da maggio sarà sospesa l’attività.

Le organizzazioni di categoria, Fisascat Cisl e Marco Lattanzio di Filcams Cgil, sono però decise a dare battaglia, senza lasciare nulla di intentato. Per martedì mattina alle 10 è prevista un’assemblea urgente di tutti i lavoratori. «Una legge che in Liguria viene applicata solo alla Spezia – tuona il segretario organizzativo della Fisascat Cisl, Giampiero Orlanducci –. In questo modo di mettono a rischio ben 35 posti di lavoro diretti oltre a cinque posti dell’indotto. Nei lavoratori sta cominciando a serpeggiare disperazione, si tratta di famiglie monoreddito, che rischiano di trovarsi senza un lavoro dall’oggi al domani». Duro anche Marco Lattanzio di Filcams: «Il Comune non può permettersi di lasciare senza lavoro 40 famiglie, chiediamo un incontro col Prefetto e col Comune per trovare una soluzione».