Tisane, dolci e cosmetici... a base di canapa

Prodotti sorprendenti nel negozio al Kennedy. "Nel rispetto della legge"

Tisane, dolci e cosmetici a base di canapa

Tisane, dolci e cosmetici a base di canapa

La Spezia, 18 maggio 2017 - È UNA PIANTA ‘magica’ dal profumo inconfondibile. Alcuni amano chiamarla Maria, altri marijuana, canapa, ganja o semplicemente erba. Ma, in qualsiasi modo la si voglia chiamare, cambiano esclusivamente le modalità di approccio alla sostanza e l’uso che se ne vuol fare. C’è chi cerca illegalmente la canapa con alto tasso di thc in modo da avere effetti psico attivi e chi, invece, ne ha bisogno e l’acquista per problemi d’altra natura, di salute. La comunità, nel frattempo, guarda di traverso chi ne fa uso. Demonizza il termine ‘marijuana’, etichetta ‘tossiche’ o ‘drogate’ le persone che ne usufruiscono e non si informa adeguatamente. Così, sul tema, l’Italia si spacca in due. Da una parte ci sono i proibizionisti che ritengono la canapa una sostanza stupefacente a tutti gli effetti e cercano di impedirne la diffusione, dall’altra chi ne promuove la legalizzazione. Sui social, nel frattempo, medici, pazienti, consumatori e attivisti cercano di dimostrare alla gente gli effetti negativi della marijuana sintetica venduta al pubblico dagli spacciatori, ma anche quelli curativi della canapa naturale che aiuta a combattere problemi fisici e psichici. Proprio sul parkinson, la malattia che crea problemi a livello motorio, cognitivo e comportamentale, su internet impazza il video di un uomo affetto dal morbo che, dopo aver assunto la sostanza, riesce a parlare e muoversi normalmente.

A PARLARNE soddisfatto, avviando il filmato virale sul monitor dell’attività, è Fabrizio Favarato, il titolare del negozio ‘Arti Flora’ aperto al centro Kennedy. Nel suo store è possibile acquistare cannabis legale e altri prodotti naturali, dal cibo ai prodotti di cosmesi. «Può essere usata per problemi d’ansia, anoressia, ma anche per dolori muscolari e tanto altro – dice, soddisfatto – e, per beneficiarne, non c’è limite d’età: possono assumerla studenti, malati e pure anziani che si lamentano dei dolori legati all’età. È solo una pianta – conclude – non c’è niente di più semplice e naturale». Parlando di marijuana, di cos’è o non è legale, l’aria si fa ‘pesante’. Fabrizio, che si è avvicinato al mondo del bio lavorando in un’azienda agricola nel Valdarno, nutre seri dubbi e perplessità sulle contraddizioni della Stato italiano e le sue leggi. «Vedete questi semi? – dice, col l’indice teso verso una delle bacheche – posso venderli ma, se qualcuno li semina, sta commettendo un atto illegale: si possono solo collezionare». Ma, a guardare dei semi, di soddisfazione ce n’è poca. L’esempio a cui aspira è quello spagnolo, dove i cittadini hanno la possibilità di coltivare un certo numero di piante nelle proprie abitazioni.

NEL FRATTEMPO, gli spezzini si possono accontentare di comprare canapone con thc inferiore allo 0.6, valore massimo concesso dallo Stato italiano. Poi, se le forze dell’ordine si dovessero incuriosire a causa di un odore ormai collaudato e familiare, un semplice drug test svelerebbe un segreto inatteso: la legalità del prodotto a base di cbd, il metabolita non psicoattivo che dà benefici sia a livello muscolare che neurologico.

Giulia Tonelli