La deposizione choc di una madre. "La mia bimba stuprata in negozio"

La piccola, 11 anni, aveva confidato a una zia le sevizie subite

Violenza su una bambina (foto d'archivio)

Violenza su una bambina (foto d'archivio)

La Spezia, 14 dicembre 2017 - «Mia figlia ha trovato la forza di confidarsi dopo un anno dai fatti, quando l’uomo che aveva abusato di lei non si trovava più alla Spezia. Lo ha raccontato a mia sorella. Lì per lì non volevo crederci. Fu sconvolgente venire a sapere che un adulto aveva violentato la mia bambina, di 11 anni, approfittando della sua presenza nel negozio dove lui lavorava. Purtroppo, come ha dimostrato una visita ginecologica, era tutto vero».

Così ieri, tra qualche singhiozzo, nell’aula del Tribunale, una mamma ha rievocato il dramma vissuto in famiglia, scagliandosi contro il presunto orco, il commesso di un negozio di frutta e verdura.

I fatti risalgono al 2012. A giudizio è finito un dominicano di 28 anni, Batista Omar Andrea Paulino. L’accusa mossa dalla Procura è pesantissima: violenza sessuale aggravata, consumata, in un pomeriggio di novembre di quattro anni fa, in un negozio del capoluogo. La bambina, 11 anni appena compiuti, anche lei origninaria della Repubblica dominicana, era stata mandata dalla mamma in quel negozio poco distante da casa per fare alcune compere. Qui il giovane commesso, che all’epoca dei fatti aveva 23 anni, avrebbe approfittato dell’assenza del titolare dell’attività commerciale, e dopo aver tentato un approccio soft con la giovane, di colpo avrebbe chiuso a chiave il locale, afferrando la giovane per un braccio e trascinandola dietro al bancone, dove si sarebbe consumata la violenza.

Il commesso, dopo aver abusato della bambina, avrebbe anche minacciato di farle del male nel caso in cui avesse riferito di quel tremendo episodio ai genitori. Un fardello enorme, troppo grande da sopportare per la piccola, che dopo un anno ha confidato il terribile segreto alla zia. Da qui la denuncia all’ufficio minori della squadra mobile della Spezia, cui è seguita l’acquisizione di materiale e testimonianze poi inviate alla Procura della Repubblica. La piccola fu sottoposta anche a incidente probatorio, ascoltata dal gip e dalla psicologa Jolanda Stevani nel tentativo di fare ancora più luce sulla vicenda. L’accertamento ha stabilito la sua capacità di interpretare e riferire i fatti. La relazione ora è destinata a costituire elemento di prova nel processo. L’avvocato difensore Larissa Gagliardini vuole dimostrare che la ragazzina ha mal interpretato delle mere attenzioni, mosse con spirito di amicizia.

Corrado Ricci