Parapiglia per i borsoni ingombranti. Autista Atc aggredito da immigrato

Il sindacato Faisa Cisal studia un’iniziativa a tutela degli operatori

Il segretario provinciale del sindacato autonomo Faisa Cisal ha allo studio la proclamazione di uno sciopero

Il segretario provinciale del sindacato autonomo Faisa Cisal ha allo studio la proclamazione di uno sciopero

La Spezia, 7 agosto 2017 - UNA CONTUSIONE allo zigomo sinistro, occhiali da sole rotti. E una rabbia montante. Sono le conseguenze nel corpo e nello spirito di un autista dell’Atc dopo l’aggressione subìta da parte di un uomo di colore che, su impulso di una passeggera, aveva richiamato all’ordine affinché sistemasse meglio a bordo del mezzo i due grandi borsoni che trasportava.

E’ accaduto ieri mattina sul bus della linea Sarzana-Spezia. E la vicenda è ora al vaglio della Polizia, sulle tracce dell’aggressore che, appreso della richiesta di intervento alla forze dell’ordine, si è allontanato.

CI RACCONTA la storia lo stesso autista, Andrea Esposito. «Alla fermata all’altezza dell’Europin, dopo la galleria degli scoglietti, è salito sul bus l’uomo con i due borsoni. Alla fermata successiva c’erano molte persone che dovevano scendere e c’è chi ha lamentato l’intralcio delle borse. Mi sono allora avvicinato all’uomo, molto scuro di carnagione, penso del centro Africa, e gli ho detto di sistemare meglio la mercanzia, tenendo conto delle esigenze anche degli altri passeggeri; lui mi ha detto che avrebbe fatto il biglietto e che poteva a quel punto fare quello che voleva.

Mi sono complimentato per la decisione di fare il biglietto ma gli ho rappresentato che il regolamento Atc prevede che i bagagli dei passeggeri non arrechino intralcio per la discesa e la salita dal bus. Lui, nell’impeto fare il biglietto, mi ha spinto; io, per non cadere, mi sono aggrappato alla sua maglia; lui, a quel punto, mi ha dato una violenta manata; gli occhiali sono volati e si sono rotti; io, cadendo, ho battuto la schiena contro un sedile. Gli animi si sono accesi. Ma ho cercato ti tenere la calma. Il passeggeri mi hanno testimoniato solidarietà. Ho così chiamato il 112. Ho detto all’africano di restare a bordo sul bus così da fornire a chi sarebbe intervenuto la sua versione dei fatti.

Lui invece si è allontanato; lo ha fatto dopo avermi dato un’altra spinta. In molti hanno visto e udito. Spero che facciano la loro parte nel fornire alla Polizia elementi utili a ricostruire la scena e ad individuare il soggetto. Gli agenti, dopo avermi chiesto una descrizione sommaria del soggetto, hanno pensato bene di mettersi subito alle sue calcagna. Ma non so se siano riusciti ad acciuffarlo, ad identificarlo. Di certo in 28 anni di lavoro non mi era mai successo niente di simile. Medicato al pronto soccorso, mi sono state diagnosticate ferite guaribili in 5 giorni, salvo complicazioni.Ancor prima di recarmi all’ospedale, ho provveduto a condurre il mezzo alla fermata davanti al Cantiere San Marco dove sono saliti due colleghi; uno mi ha accompagnato al pronto soccorso, l’altro ha continuato la corsa».

ANDREA Esposito, iscritto e membro del direttivo della Faisa Cisal, ha raccontato il fatto al segretario provinciale Franco Bardelli da cui è giunta, al pari di quella espressa da altri tanti colleghi, solidarietà ma non solo. Anche, infattil la disponibilità a promuovere un’iniziativa a salvaguardia degli autisti, esposti a troppi rischi. «Sto valutando - dice Bardelli - le mosse migliori da compiere; non è esclusa la proclamazione di uno sciopero per richiamare i vertici dell’Atc e il sindaco ai problemi degli autisti».