"Palpata al seno dal direttore". Il racconto-choc in tribunale

In aula il racconto choc della poliziotta che accusa Terracciano, ex direttore del Cnes di Spezia

Ugo Terracciano, ex direttore del Cnes di Spezia

Ugo Terracciano, ex direttore del Cnes di Spezia

La Spezia, 20 luglio 2017 -  «MI HA TOCCATO le mani, per poi passare alle braccia e per poi finire sul seno». Caso di abusi sessuali e stalking, parla la presunta vittima dell’ex direttore del Cnes Ugo Terracciano. Ieri mattina si è tenuta l’udienza in tribunale davanti al giudice Gianfranco Petralia sul caso che riguarda i presunti abusi sessuali e stalking ai danni di una collega di Serracciano, ex direttore del centro nautico e sommozzatori della polizia di Stato. «La mia vita – racconta la cliente assistita dal legale Alessandro Civitillo – è cambiata da quando è accaduto questo. Dopo, anche sotto il punto di vista psicologico non ero più io, non sono riuscita ad avere rapporti sentimentali duraturi». La presunta vittima, collega all’epoca dei fatti dell’ex direttore difeso dal legale Carlo Nannini ha poi proseguito: «A quanto so io altre donne avevano ricevuto le sue attenzioni».

DI DIVERSO avviso il legale della difesa, che ha provato a smontare quanto detto dalla ex collega di Terracciano, il quale si ritiene completamente innocente e vittima di un complotto: «A me sembra – ha detto Nannini – che all’epoca della sua denuncia al pm Merlino ha parlato soltanto di braccia e mani, nient’altro». «Ho detto questo per riassumere le parti toccate» ha replicato la presunta vittima. «Mi diceva: senza di me non vali nulla, non voglio possedere il tuo corpo, ma anche la tua anima» confermando quindi quanto detto al pm. I fatti risalgono al marzo 2012: Terracciano, in alcune occasioni, avrebbe toccato la poliziotta,; nel giugno dello stesso anno invece sarebbe entrato nel suo ufficio, cogliendola di sorpresa, l’avrebbe «afferrata... palpeggiandola, abbracciandola e avvicinando la sua bocca» fino a toccare quella della vittima. Il pm Merlino sostiene che, poi, l’uomo l’avrebbe trattenuta per un braccio, tentando di impedire che uscisse dalla stanza. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, la presunta vittima, avrebbe respinto con fermezza le avances del superiore: Terraciano, a quel punto, l’avrebbe esautorata, sollevata dagli incarichi, affidando questi a poliziotti di grado inferiore. La ricostruzione degli ufficiali della squadra di pg della Polizia, ha portato il pm Merlino a sostenere che Terracciano umiliasse la vittima, «emarginandola – conferma la poliziotta –, vietando agli ispettori di rivolgersi a lei e ignorandola durante e riunioni».