Dodicenne rivela vecchi abusi sessuali. Confessione a scuola dopo sette anni

Scatta la querela dei genitori. La piccola ascoltata nell’aula protetta

La piccola ascoltata su fatti risalenti a sette anni fa

La piccola ascoltata su fatti risalenti a sette anni fa

La Spezia, 17 febbraio 2018 - Le difficoltà di apprendimento di una bambina di 12 anni, frequentatrice di una scuola media della provincia spezzina, potrebbere essere conseguenza di vecchie traumi di tipo sessuale? L’interrogativo se lo è posto la psicologa che segue la ragazzina e che, nelle sedute terapeutiche nell’ambito delle attività promosse dall’istituto a favore degli alunni, ha raccolto i contorni di una vecchia storia, risalente a cinque anni fa. Una storia di strane attenzioni subite dalla bimba da parte di un amico di famiglia, durante una vecchia frequentazione tra le mura domestiche.

La vicenda, prima giunta a conoscenza ai vertici dell’istituto, è stata rivelata dagli stessi ai genitori dell’alunna: loro sono caduti dalle nuvole. Mai, in passato, avevano colto nell’amico di famiglia particolari attenzioni verso la figlioletta, se non delle tenerezze: baci, carezze, parole di amicizia.

Alla luce però delle rivelazioni della figlioletta alla psicologa dell’istituto, si sono decisi a sporgere formale querela, chiedendo alla giustizia di fare il suo corso, sul piano degli accertamenti. Il caso è estremamente delicato. Allo stato il fascicolo è stato rubricato col titolo di reato di violenze sessuali su minori. E ieri ha avuto un passaggio giudiziario chiave nell’aula delle audizioni protette. Si è trattato di un incidente probatorio disposto dal giudice delle indagini preliminari su richiesta di uno dei magistrati del pool che si occupa delle cosiddette «fasce deboli».

Nelle speciale sala attrezzata del tribunale, caratterizzata dal cosiddetto specchio riflesso - da quale le parti (pubblico ministero e avvocati) possono osservare l’interrogatorio condotto dal giudice a fianco della parte offesa - è stata ascoltata la dodicenne, chiamata a riferire sulle circostanze già venute a conoscenza della psicologa della scuola.

L’accertamento giudiziario si è sviluppato alla presenza di un’esperta psicologa nominata dal gip; a lei è stato affidato il compito di stabilire se la piccola sia o meno credibile. Di certo la ragazzina ieri ha confermato i racconti alla base dell’accusa; si tratta ora di capire se corrispondano a fatti reali o siano costruzioni alimentate dalla fantasia, seppur ancorate alla conoscenza reale del presunto pedofilo, identificato e indagato, ma ieri non presente in aula (sarebbe stato un suo diritto esserci ma vi ha rinunciato). A tutelarlo erano presenti due avvocati.

Fra tre mesi la relazione del perito, chiamato a dipanare il nodo, emerso a seguito, come detto, degli scrupoli della psicologa della scuola.