Collina dei veleni, indagine sullo stato dell’arte delle bonifiche

Sollecitata dalla commissione d’inchiesta dopo il sopralluogo a Pitelli: saranno coinvolte Regione e Arpat

IL ‘BLITZ’  Sopralluogo alla collina dei veleni.  Nel tondo, Alessandro Bratti e Pier Luca Domenichini della ForestaleA TUTTO TONDO La nuova indagine sullo stato delle bonifiche dovrebbe riguardare anche la bontà del materiale utilizzato

IL ‘BLITZ’ Sopralluogo alla collina dei veleni. Nel tondo, Alessandro Bratti e Pier Luca Domenichini della ForestaleA TUTTO TONDO La nuova indagine sullo stato delle bonifiche dovrebbe riguardare anche la bontà del materiale utilizzato

La Spezia, 22 gennaio 2015 -  UN’INDAGINE per fare luce sullo stato dell’arte delle bonifiche delle discariche disseminate sulla collina di Pitelli, che non riguardi solo gli aspetti sostanziali legati alla regia delle operazioni, ma che ponga sotto la lente di ingrandimento la qualità dei lavori e le verifiche sulla bontà del materiale utilizzato per la messa in sicurezza e chiusura dei siti. Più che al passato, sono declinate al presente e al futuro le azioni intraprese dalla commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie, presieduta dal deputato Pd Alessandro Bratti. Ieri mattina, il sopralluogo nell’ex discarica della Sistemi ambientali, interessata in questi mesi dai lavori di bonifica, a conclusione dela due giorni di audizioni che ha visto la commissione – composta anche dai deputati Miriam Cominelli, Giovanna Palma (Pd), Alberto Zolezzi e Stefano Vignaroli (M5S) e il senatore Giuseppe Compagnone (Gal) – incontrare magistrati, ambientalisti ed esponenti delle istituzioni. Chi si aspettava dalla commissione un imprimatur all’inchiesta su presunti interramenti di scorie radioattive in porto (a marzo l’udienza decisiva davanti al gip del tribunale della Spezia, che si pronuncerà sull’opposizione alla richiesta di archiviazione), è rimato deluso. «Le notizie sono quelle, inutile riproporre ogni tre anni le stesse cose che sono state viste da più di dieci procure – taglia corto Bratti – inutile romanzare e creare delle mitologie, vediamo se riusciamo piuttosto a dare una chiave di lettura più realistica, che ci consenta di fare luce su alcune vicende che sono capitate in quel periodo storico. Giusto fare le verifiche del passato, ma è giusto anche cercare di capire affinchè il futuro sia un futuro diverso». Inevitabile, il riferimento all’ultima inchiesta ancora pendente in tribunale. «Credo che la magistratura abbia esplorato tutto quello che bisognava esplorare – aggiunge il presidente della Commissione –, e penso che ci siano altre situazioni da verificare e approfondire. Il processo di Pitelli? C’è una carenza legislativa, l’attuale normativa non aiuta e non ha aiutato in quel processo: forse all’epoca l’impostazione dell’accusa avrebbe potuto essere diversa. Ma ora, è giusto concentrarsi sull’oggi». Dunque, più attenzione al presente, alla situazione in cui versano le discariche della “collina dei veleni’’. «Con la Regione e Arpal cercheremo di indagare e capire come stanno procedendo tutti i lavori: è evidente – spiega ancora Bratti – che qui ci sono tante proprietà, situazioni diverse e procedimenti in diverso stadio, per questo è necessario capire come si ha intenzione di andare avanti. Con Arpal l’obiettivo è capire come sono state fatte le bonifiche e soprattutto come vengono fatte le verifiche del materiale che entra in discarica per la messa in sicurezza del sito. Credo che allo stato siano le cose principali. Ci hanno segnalato che ci sono dei fusti in superficie, spero che nei piani sia previsto che li debbano portare via». C’è una cosa, però, che ha colpito più di tutti la commissione in questo viaggio spezzino: la situazione emergenziale del ciclo dei rifiuti. «Non c’è dubbio che questa sia una regione con grosse problematiche, anche serie. Al di là del modello che uno si vuole dare, che preveda l’inceneritore o il trattamento meccanico biologico spinto, qui allo stato si esporta la spazzatura».

Matteo Marcello