Spezia, parla Pessina: ''E' bellissimo giocare per questa città''

''Al 'Picco' i nostri tifosi fanno la differenza, contro il Palermo saranno la nostra arma in più''

Il talento Matteo Pessina

Il talento Matteo Pessina

La Spezia, 12 gennaio 2018 - Il raffinato tocco di sinistro, la sopraffina intelligenza tattica, la collaudata personalità a dispetto della sua giovane età: tutto questo è Matteo Pessina, 21 anni il prossimo 21 aprile, talento purissimo che ha brillato nelle sue 19 apparizioni con la maglia bianca, collezionando anche tre assist vincenti. Ispirato dalle giocate di Sami Khedira, Pessina vanta tredici presenze con la Nazionale Under 20 (ha giocato anche il Mondiale di categoria) e due con la Nazionale Under 21, oltre ad un contratto con l'Atalanta fino al 2022 che conferma il valore assoluto del giocatore. Un colpo di mercato firmato Gianluca Andrissi, abilissimo ad avere pazienza la scorsa estate pur di assicurarsi il 25 agosto scorso le prestazioni della talentuosa mezzala brianzola. Ai microfoni de La Nazione Matteo Pessina racconta gli oltre quattro mesi trascorsi in riva al Golfo, riversando parole di elogio per lo Spezia e La Spezia: ''Vivo in piazza Verdi, ho socializzato subito con gli spezzini che mi hanno accolto benissimo''. Pessina, che effetto le fa, a soli vent'anni, essere considerato uno dei giocatori dal rendimento più elevato della squadra aquilotta? ''Sono contento e onorato di questi attestati di stima. Lo Spezia è un club che mi ha sempre affascinato, non avrei mai immaginato di diventarne un elemento importante. Questa squadra e questa città mi stanno dando tanto, spero possano essere il trampolino di lancio per diventare un giocatore ancora più forte. Fermo restando che, al momento, la mia priorità è fare bene quest'anno''. Dove ritiene abbia avuto i maggiori margini di crescita? ''Credo di essere migliorato notevolmente dal punto di vista fisico grazie alla fiducia che il mister ha avuto in me facendomi giocare quasi tutte le partite''. Che ruolo hanno avuto Andrissi e Gallo nel suo percorso professionale? ''Il ds Andrissi è per me una sorta di padre. A Monza fu lui a portarmi in prima squadra dagli allievi: chiamò me e miei genitori in sede, convincendomi a restare nel club brianzolo piuttosto che cedere alle lusinghe di club blasonati come l'Inter o il Torino. Il ds mi disse che, in quel momento, sarebbe stato meglio per me giocare in C2, farmi esperienza e crescere, per poi entrare, col tempo, dalla porta principale in un grande club ed io gli diedi retta. Mister Gallo anche a Como mi ha trasmesso tanta fiducia e gran parte della mia crescita sportiva è merito suo, E' grazie a lui se mi ha acquistato l'Atalanta e ho fatto i Mondiali con l'Under 20''. Che input le sta trasmettendo Spezia? ''Ho sentito immeditamente un affetto e un calore rari da trovare. Sto vivendo un'esperienza più che fantastica, è bello giocare per questa città. Tutti noi ci rendiamo conto che possiamo fare qualcosa di bello e importante per questa gente''. Le manca solo il gol. ''Ci sto provando in tutti i modi, spero di realizzarlo il prima possibile. L'anno scorso, nel girone di andata, ne feci tre; a Parma ci ho provato ma non è andata bene''. Spezia grande in difesa, un po' meno in attacco. Cosa manca per fare il salto di qualità? ''Di sicuro, là davanti, non manca un altro giocatore perché Granoche & C. sono perfetti. Per come giochiamo mi sembra incredibile che riusciamo a fare così pochi gol''. I supporter aquilotti sognano i play-off. ''E' bene ribadire che il nostro primo obiettivo è la salvezza. Dopo che l'avremo raggiunta potremo pensare ai play-off che, per inciso, non sono un sogno solo dei nostri supporter ma anche nostro''. Sabato prossimo, al 'Picco', Spezia-Palermo, gara che richiamerà il grande pubblico. ''Sarà una partita strana perché arriva dopo tanto tempo che non giochiamo. Sono sicuro che i nostri numerosi sostenitori ci daranno quella mano in più che, fin'ora, ha fatto sempre la differenza nel nostro 'Picco'''.