Bimba muore a 3 anni per una crisi respiratoria. Era stata dimessa dall’ospedale

Soffocata alla vigilia delle analisi. Dimessa due volte dal Sant’Andrea

CORDOGLIO Le testimonianze di solidarietà a Paola Pianini, mamma della piccola Beatrice

CORDOGLIO Le testimonianze di solidarietà a Paola Pianini, mamma della piccola Beatrice

Sarzana, 3 agosto 2016 – L’ULTIMO medico che l’aveva visitata, prima che la situazione precipitasse, è stato quello di famiglia, nel pomeriggio di lunedì. «La piccola sta benone. Continuate, in caso di necessità, a praticare l’aerosol al cortisone.... Domani potremmo capire meglio se i laringospasmi sono conseguenza di un’allergia e come meglio intervenire per superarli», aveva detto ai genitori che non si davano pace per quelli attacchi di affanno a corrente alternata sofferti da un po’ di giorni dalla figlioletta, nelle more del trasloco da Carrara a Sarzana. Il nome di Beatrice Astone è risuonato invano ieri mattina all’appello dell’ambulatorio di allergologia del Nuovo ospedale delle Apuane. «Assente. Visita da rinviare...» è stato scritto nel registro, quando ancora a Massa non era arrivata la tragica notizia della morte della piccina, che avrebbe compiuto 4 anni il 2 dicembre prossimo.

ORA potrà essere solo l’autopsia a chiarire le ragioni dei laringospasmi e a dare spunti-cardine per l’inchiesta della procura tesa a stabilire eventuali responsabilità mediche.

Nessun iscritto sul registro degli indagati. La prima informativa dei carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Sarzana deve ancora arrivare sulla scrivania del pm di turno, il dottor Luca Monterde. Ma il magistrato ha già allertato l’anatomopatologa Susanna Gamba. E i militari del’Arma hanno acquisito, presso la direzione sanitaria del’ospedale Sant’Andrea, il carteggio relativo agli accessi di Beatrice al pronto soccorso pediatrico con conseguenti, immediate, dimissioni dopo le visite mediche. Accadde nella notte fra lunedì e martedì della scorsa settimana e poi domenica. La prima volta trasferita in ambulanza, dopo le terapie immediate effettuate dai medici del 118, che erano valse il superamento della crisi respiratoria. «Quando giunse in reparto, non si palesavano particolari criticità» filtra del presidio specializzato per affrontare le emergenze sanitarie che hanno come oggetto delle attenzioni bambini e ragazzi. Lo stesso dicasi, secondo il tam tam del reparto, domenica, quando la piccola venne trasportata direttamente dai genitori, Fabio Astone e Paola Pianini, il primo originario di Sarzana, la seconda di Carrara. Il dirigente della struttura complessa di pediatria e neonatologia del Sant’Andrea Stefano Parmigiani, al rientro dalla ferie, conferma, con un ragionamento logico: «Se si fossero manifestati problemi che imponevano il ricovero questo sarebbe ovviamente seguito». Il pensiero che il caso sia stato sottovalutato non sfiora il primario. Domandiamo: magari, nel periodo feriale, non c’è quella disponibilità di medici e infermieri che ci vorrebbe per fronteggiare tutte le necessità?

«Se un ricovero è necessario, si dispone senza se e senza ma» dice il primario.

L’ALTRA notte, Beatrice non è riuscita nemmeno ad arrivare all’ospedale San Bartolomeo; il suo cuoricino ha cessato di battere sull’autoambulanza della Pubblica assistenza di Sarzana. Erano da poco passate le 4. Attorno alle 3,10 era arrivata la richiesta disperata di aiuto alla centrale del 118 da parte dei genitori. Cinque minuti dopo i militari della Pa erano già in via Pecorina 72, col defibrillatore in mano; tre minuti dopo è arrivata l’automedica. Papà Fabio aveva ancora in mano la bomboletta dell’aerosol; la fronte grondava di sudore; fino a quel momento, istruito al telefono dall’operatore della centrale, aveva praticato il massaggio cardiaco. Tutto vano. Tutto teribilmente inutile. Rabbia montante nel cuore dei genitori. Espressioni di conforto da parte degli amici, che si stringono al loro fianco: «Beatrice ora in cielo, è il nostro angioletto, sarà lei a prendersi cura di voi, di noi..».